PONTASSIEVE – Si intitotla ‘Homo aeconomicus’ la mostra del pittore Andrea Scodellari, artista residente a Santa Brigida, che questa mattina ha presentato le sue opere nella Biblioteca comunale di Pontassieve mettendo in scena il disagio e l’oscurità del mondo economico attraverso la rappresentazione di uomini in giacca e cravatta, cupi ma pronti a sfruttare il prossimo per un proprio beneficio.

Un’opera di Scodellari esposta nella Biblioteca Comunale di Pontassieve
Questa mostra, che rimarrà gratuitamente visibile in Bilbioteca fino al 17 maggio, fa parte della rassegna ‘Percorsi d’arte in biblioteca’ che ha visto la partecipazione di esposizioni di ogni genere e di artisti prevalentemente del territorio. Andrea Scodellari è uno di questi, un’artista che, dopo un percorso che lo ha condotto da Fiesole a Firenze alla Maremma toscana, ha scelto Pontassieve e si presenta con una rassegna di opere recentemente realizzate.
I suoi dipinti, esposti dall’ingresso dell’edificio fino all’interno della Bilbioteca, rappresentano il mondo economico, con uomini cupi, dalle faccie scure, vestiti di completo nero, camicia bianca e cravatta rossa. Quasi come un esercito di colletti bianchi.
“Le opere di Andrea mi colpirono subito anche per la loro denuncia, in un momento dove la denuncia non avviene più – ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Pontassieve, Alessandro Sarti – Da queste opere si capiscono le regole della vita dove si toccano con mano. Sono opere che fanno innamorare perché dietro c’è qualcosa che nasconde aspetti che ti fanno riflettere ma ti fanno anche capire l’importanza dell’opera“.
Tra le opere, un consiglio di amministrazione riunito, un impiegato da solo davanti ad una scrivania, una coppia ad un centro commerciale ed un quadro che ricorda i fatti del G8 di Genova. “Le sue tematiche sull’uomo si impongono per la veemenza espressiva – scrive di lui la curatrice della mostra, Roberta Fiorini – Una rappresentazione della realtà in cui diventano protagoniste la dimensione emotiva e il disagio sociale“.
“Sono immagini che vogliono in qualche modo trasmettere un’oscurità della natura umana, un’oscurità dell’economia esasperata, quando vengono tolte risorse agli uomini per il privilegio di pochi – ha detto l’artista alla presentazione – Il rosso rappresenta in qualche modo il dinamismo e le mani sono rosse perché arraffano. Rappresento persone che vogliono combattere in questo mondo competitivo nell’economica, ma carenti di anima“.