Il Consorzio Chianti Rufina, quando la promozione di un territorio passa anche dal vino

PONTASSIEVE – Da pochi giorni si è conclusa la quinta edizione di ‘GustaRufina‘, manifestazione che ha promosso nella provincia fiorentina il vino Chianti Rufina ma sopratutto il territorio della Valdisieve. Per una settimana questo evento ha portato visbilità ad un nome che però nasconde nel suo significato, e nel prodotto, cinque comuni molto vicini alla città di Firenze, ovvero Pontassieve, Pelago, Dicomano, Londa e Rufina.

Questa iniziativa è stata promossa e organizzata dal Consorzio Chianti Rufina – composto da venti aziende-produttori che danno lavoro, compreso l’indotto, a quasi mille persone – che ha come obiettivo quello di spiegare la diversità e le peculiarità del Chianti Rufina rispetto al Chianti generico, promuovendo nello stesso tempo il luoghi in cui si produce il vino, ovvero la Valdisieve. L’intento lodevole si scontra però con le difficoltà di essere un Consorzio con una forza economica piccola che limita tutte quelle azioni promozionali che, anche con ‘GustaRufina’, sta provando con fatica a portare avanti.

Infatti non appare semplice esprimere e proporre il valore di immagine, occupazionale e paesaggistico del Chianti Rufina sopratutto quando c’è il rischio di confondere gli aspetti imprenditoriali alla promozione del territorio. Senza parlare di come appare facile confondere il vino prodotto in Valdisieve con il Chianti classico. Per questo abbiamo deciso di chiedere al Presidente del Consorzio, Lorenzo Mariani, come è andata l’ultima manifestazione che si è svolta principalmente a Firenze, come il territorio viene spiegato e quali difficoltà si riscontrano nel tentare di valorizzare il Chianti Rufina e la Valdisieve.

Cos’è ‘GustaRufina’ e qual’è l’obiettivo di questa manifestazione?
Il GustaRufina è un evento che è stato organizzato e inventanto dal precedente Presidente del Consorzio, Giovanni Busi, e consiste nell’organizzare, con i produttori iscritti, degustazioni in diversi ristoranti e enoteche nel centro di Firenze. Quest’anno, nella settimana dell’evento, sono stati coinvolti sessantatre locali. In più sono stati fatti due eventi al pubblico di cui uno a Firenze con Leonardo Romanelli e Alessandro Masti e l’altro a Rufina a Villa Poggio Reale dove abbiamo unito il vino alla carne chianina. L’intento è quello di spiegare ai fiorentini che esiste a pochi chilometri da Firenze una zona particolare come questa e un distretto agricolo che produce un vino di eccellenza che si distingue dai Chianti più generici, che sono diversi”.

Una cantina. (Fonte: chiantirufina.com)

Un Chianti diverso? Ma qual’è la differenza?
Spiegare la diversità tra il Chianti e il Chianti Rufina è complicato ma è un compito proprio del Consorzio. I vini di queste zone vanno considerati come strutturati in modo più accentuato, eleganti, tendenzialemente alcolici e dal lungo invecchiamento che si distinguono dal resto del Chianti, dove si trovano vini altrettanto interessanti ma diversi, più semplici, più profumati e che si bevono in modo più leggero. Ci troviamo continuamente, ogni giorno, a spiegare la differenza e naturalmente c’è difficoltà nel far capire al cliente medio, quello più importante, che se trova nello scaffale, all’enoteca, al ristorante o nella grande distribuzione il Chianti e il Chianti Rufina sono due prodotti diversi e non solo perchè si produce in un posto diverso”.

Il ruolo del Consorzio è quindi solo quello di promuovere il prodotto e descriverne le caratteristiche?
No! Il Consorzio è un luogo dove c’è un vivacissimo scambio tra i venti produttori sulle varie problematiche, da quella finanziaria a quella tecnica-produttiva. C’è all’interno del Consorzio un comitato tecnico composto da tutti gli enologi che lavorano nelle cantine dei produttori che si ritrovano periodicamente e assaggiano tutti i vini, dando anche indicazioni e consigli su come correggere o migliorare i singoli prodotti. Tutto sempre nell’ottica di dare un servizio ai soci e migliorare la qualità dei vini, ma anche quello di pubblicizzare al meglio il nome Chianti Rufina e questo territorio. Quindi all’interno del Consorzio un altro compito è anche quello di mantenere questo scambio continuo di informazione tra i soci e l’esterno, tra l’esterno e i soci e tra i soci stessi”.

Una protezione del prodotto e della sua qualità per poi valorizzarlo all’esterno?
Si, continuamente il Consorzio organizza o va ospite a determinati eventi in giro per l’Italia e a volte all’estero con tutti i vini dei produttori e partecipa a degustazioni bendate dove si raggiungono determinati risultati. Quindi portando il prodotto anche fuori dal territorio del Chianti Rufina per sottoporlo al giudizio di degustatori

Il carro matto in Piazza della Signoria a Firenze. Foto di “bwohack” da Flickr, CC

Il vino quindi viene apprezzato molto fuori dal territorio. Ma il consumo del Chianti Rufina è alto in Valdisieve, dove si produce?
Sul mercato circolano all’anno circa tre milioni e mezzo di bottiglie e un 60% del prodotto va all’estero e una buona percentuale viene venduta nel territorio nazionale. A livello locale si beve sempre di più ma ad esempio rispetto a Greve e San Casciano, dove sono affezionati al Gallo Nero, ancora i nostri cittadini non sono affezionati al Chianti Rufina. Adesso ci sono ristoranti e trattorie nella nostra zona che si stanno appassionando ed hanno addirittura l’intera carta dei vini con tutti i produttori del Chianti Rufina, divisi per zona e qualità. Passi in avanti rispetto al passato, ma si potrebbe fare di più

Cosa può fare il Consorzio? Quali sono i prossimi eventi che farete?
Sul territorio il prossimo appuntamento per noi molto importante è il Bacco Artigiano, quattro giorni nel Comune di Rufina, e in più ci sarà a Palazzo della Signoria a Firenze, come tutti gli anni, l’offerta del vino come ai tempi medicei con la presentazione delle nuove annate del Chianti Rufina e il carro con i fiaschi che ricorda quando la Signoria di Firenze veniva omaggiata del vino della Rufina, ovviamente un appuntamento che porterà con sè tutta un’altra serie di eventi connessi. Gli eventi più importanti come il Vinitaly e il GustaRufina comunque sono stati fatti”.

In un momento difficile di crisi economica generale quanto questi eventi aiutano? 
Gli ultimi due anni sono stati molto difficili con un calo pesantissimo dei fatturati che varia dal 20% al 30% . Le aziende sono tutte affaticate. C’è un leggerissimo ottimismo sul mercato all’inizio del 2012, stiamo tutti stringendo i denti e abbiamo speranza per il futuro anche se ancora stiamo pagando e subendo le passività degli anni precedenti. In questo contesto il Consorzio assume un ruolo decisivo, in momenti di grossa crisi è uno strumento importantissimo perchè non lascia da sole le aziende ma c’è un unione sotto un denominatore comune anche perchè la singola azienda non ha un potere umano, professionale ed economico che ne possono avere venti unite tutte insieme”.

Quali quindi gli obiettivi del Consorzio per il prossimo futuro?
L’obiettivo è continuare a lavorare per trovare sponsor e risorse per migliorare e fare maggiori eventi per presentare i vini del Chianti Rufina. Avere la possibilità, la fantasia e l’intelligenza di organizzare eventi che sia dentro e fuori il territorio fiorentino permettano ai venti produttori di pubblicizzare al meglio la qualità del Chianti Rufina. Il secondo obiettivo è cercare sempre maggiore collaborazione con le amministrazioni locali della Valdisieve, anche dal punto di vista di risorse umane, che possiamo unire”.

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2 pensieri su “Il Consorzio Chianti Rufina, quando la promozione di un territorio passa anche dal vino

  1. Enrico ha detto:

    Sarebbe interessante pubblicare la posizione del Consorzio Chianti Rufina sul tema dell’Inceneritore… Non mi pare un vantaggio avere un impianto da oltre 60.000 tonnellate annue in una zona così di pregio per il vino, Non pensate???

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  2. sandro ha detto:

    Per lo stesso motivo il Consorzio del Chianti Classico dovrebbe pubblicare la sua posizione sul Cementificio di Testi e sull’inceneritore delle Sibille….eppure il Chianti Classico si vende di più! 

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