FIRENZE – Dal primo di luglio l’abbonamento mensile del treno costerà l’1,5% in più. Si tratta di un aumento dovuto, secondo Trenitalia, ad un adeguamento dei costi ai nuovi indici Istat e non ad un aumento della tariffa regionale. Certo, cambia il termine ma non la sostanza. Infatti per chi oggi prende il treno con titolo di viaggio che copre la fascia da 30km (quella maggiormente usata in Valdisieve) dal prossimo abbonamento dovrà tirare fuori dalle tasche tra 50 centesimi o 1 euro in più (Dipende dall’approssimazione che verrà scelta).

Due treni alla Stazione di Santa Maria Novella
La Regione Toscana, dopo le proteste e la lettera inviata dai pendolari della Valdichiana e di Arezzo, ha messo le mani avanti dicendo che “La Regione Toscana non ha deciso alcun aumento della tariffa dell’abbonamento ferroviario regionale, nè ha intenzione di aumentarlo in futuro” e che non si tratta di un aumento tariffario finalizzato a realizzare maggiori ricavi, ma di un adeguamento, fra l’altro previsto dal contratto di servizio Regione-Trenitalia.
Insomma, questo ‘adeguamento’ è stato fatto da Trenitalia e interesserà solo gli abbonamenti e non i biglietti di corsa semplice, quelli sono già stati aumentati del 20% dalla Regione lo scorso febbraio, facendo passare un biglietto di corsa semplice della fascia da 30Km da 2,50 a 3 euro. Un aumento che inizialmente fu presentato come strumento per “evitare un’emergenza nel settore dei trasporti” visto che la Regione attendeva 40 milioni dal governo che potevano non arrivare. Poi, con l’arrivo di una parte di questi, ha mantenuto l’aumento per ottenere risorse da investire in nuove vetture.
I costi aumentano, per un motivo o per un altro, e appare spontaneo invitare tutti i pendolari a comprarsi un bel po’ di abbonamenti prima del primo luglio, ovvero prima dell’incremento del prezzo. Anche perché, visto il trend, difficilmente le tariffe saranno diminuite, semmai le vedremo continuamente crescere.