La Valdisieve Rugby pensa ad una squadra femminile e prepara il calendario 2013

PONTASSIEVE – A.A.A. Cercasi giovani atlete per formare la squadra femminile di rugby in Valdisieve. E’ in sintesi l’annuncio apparso ieri sulle pagine del sito ufficiale dell’ASD Valdisieve Rugby, società sportiva nata solo due anni fa e che oggi vanta il titolo di campione d’inverno della serie C2 Toscana.

“Con il nuovo anno, dopo feste, festini, pranzi e cenoni, il Valdisieve rugby si propone di far nascere anche una squadra di leonesse con tanta voglia di imparare che cosa è il rugby e, perchè no, cercare di emulare i rossi leoni“. Un messaggio chiaro quello della società, rivolto alle amanti della sfera ovale disposte a mostrare una diversa faccia della femminilità all’interno di uno sport erroneamente giudicato esclusivamente maschile.

“Non importa essere come le descrizioni dell’immaginario collettivo – sottolinea la società – Per giocare a rugby basta essere se stessi, avere tanta voglia di imparare con umiltà e pazienza, grinta e determinazione“. Per le adesioni – fanno sapere – sarà possibile scrivere nome, cognome, anno di nascita ed indirizzo mail sul forum del sito della società – www.asdvaldisieverugby.it – nel topic “squadra femminile rugby”.

Una novità per il 2013 che sarà accompagnata dal loro calendario ufficiale, il secondo dopo quello realizzato l’anno scorso e composto da scatti degli atleti in giro per Pontassieve. Anche per questi nuovi 12 mesi le fotografie saranno realizzate da Federico Antonio Cutuli, aiutato nella grafica da un giocatore/amministratore della società, Niccolò Perini. “Sarà come sempre di 13 mesi da Gennaio 2013 a Gennaio 2014 e ci saranno foto sia delle piccole leve che dei grandi – ci rivela in anteprima il fotografo – Particolarità rilevante è che il mese di Maggio, mese dei lavoratori con tanto di festa il primo, ci sono foto con i rugbisti con gli abiti che indossano a lavoro tra chi fa il dottore, idraulico, carpentiere. Questo a sottolineare che comunque sono persone normali che lavorano come tutti e che pur di far rugby sono disposti a fare dei grandi sacrifici“.

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