SAN GODENZO – Una scuola più responsabile, collaborativa e – sicuramente – più leggera. Sarà presentato lunedì 21 gennaio alla scuola primaria di San Godenzo (ore 17) il progetto “Senza Zaino”, che permette ai bambini e ragazzi della primaria del comune della Valdisieve di andare a scuola armati solo di una comoda e leggera cartellina.
Come è possibile? Cercando di responsabilizzare i bambini fin da subito. Dovendo ‘eliminare’ il peso dello zaino – che oltre ai libri è composto da quaderni, diari, astucci etc etc – ogni lunedì mattina le maestre mostrano agli allievi i programmi che devono svolgere nell’arco della settimana, decidendo cosa affrontare con priorità. Nelle classi i banchi si trovano al centro, tutti riforniti di gomme, penne e di tutto il materiale didattico fornito direttamente dalla scuola. Per ogni banco c’è uno studente responsabile che alla fine di ogni lezione controlla che il materiale fornito sia lasciato al proprio posto.
Grazie a questa organizzazione, anche lo spazio è articolato diversamente, con delle precise ‘aree di lavoro’: l’area tavoli, l’area di matematica, l’area della lingua, l’area delle scienze naturali. Oltre ad uno spazio comune – “spazio agorà” – in cui i bambini di tutte le classi si incontrano. All’interno le aule sono fornite di tutto: dalle enciclopedie agli schedari, dalla cancelleria ai giochi. C’è pure un computer e una lavagna interattiva multimediale.
L’amministrazione di San Godenzo, insieme all’Istituto Comprensivo Desiderio da Settignano, ha avviato da due anni questa alternativa di qualità al tradizionale insegnamento didattico, e cerca di promuovere sul territorio il valore di questo metodo ancora poco diffuso. “Attualmente sono cinque i bambini non residenti a San Godenzo che hanno intrapreso il nostro percorso educativo – spiega l’Assessore alla Scuola di San Godenzo Sandra Primarti -, tre bambini dal comune di Rufina, uno da Dicomano e uno da Vicchio. Per facilitare il loro tragitto a scuola abbiamo inserito un pulmino navetta che da Dicomano li accompagna a San Godenzo”. “Questo progetto non solo ci ha reso una scuola d’eccellenza in Toscana – conclude Primarti – ma è a misura di bambino nei tempi e negli spazi, e risulta più vicino agli studenti che hanno problemi psicofisici”.