FIRENZE – Sono passati 69 anni dalla deportazione che l’8 marzo 1944 vide quasi 600 giovani fiorentini partire dal binario 6 della stazione di Santa Maria Novella a Firenze, che avevano avuto la sola colpa di scioperare contro l’oppressione nazifascista e che, per questo, furono costretti ad essere rinchiusi nei campi di sterminio di Mathausen.
Anche i comuni della Valdisieve questa mattina erano a Firenze per ricordare e rivivere quel sacrificio ripercorrendo il tragitto dei deportati dall’Istituto delle Leopoldine in piazza Santa Maria Novella fino a quel maledetto binario 6, confine tra la libertà e la prigionia per quei giovani.
Insieme ai gonfaloni e rappresentati delle amministrazioni locali, l’Aned – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti -, la Provincia di Firenze ma anche il Sindaco di Mauthausen.
Molti i ragazzi presenti alla cerimonia e una parte di loro nei prossimi mesi visiteranno proprio i campi di Mauthausen, Dachau, ed Ebensee, perché oltre al ricordo per tenere viva la memoria è importante vivere quei luoghi, per vedere con i propri occhi.
Un viaggio necessario non solo per continuare a ricordare, ma perché le testimonianze dirette dei sopravvissuti a quegli orrori stanno venendo meno.
La cerimonia di commemorazione si è conclusa davanti alla targa posta nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, che ricorda gli oltre 1.800 deportati riportando in modo trasversale tutti i nomi : ebrei arrestati e destinati al genocidio e deportati politici arrestati perché partigiani, resistenti o scioperanti.