RUFINA – Anche il vino della Valdisieve sarà protagonista alla 47° edizione del Vinitaly 2013, la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo che alla scorsa edizione ha contato oltre 4 mila espositori, su un’area espositiva di 95 mila metri quadri, registrando 140 mila visitatori, dei quali oltre 48.000 esteri provenienti da più di 110 Paesi.
All’appuntamento infatti parteciperà anche il Consorzio Chianti Rufina, che rappresenta una delle aree vitivinicole più importanti della Toscana, collocata nella provincia di Firenze e distribuita nei comuni di Pontassieve, Rufina, Londa, Pelago e Dicomano, che produce uno tra i vini più apprezzati a livello mondiale, ovvero il Chianti Rufina DOCG. Quella di Rufina è la più piccola tra le sette specificazioni del Chianti, visto che occupa una superficie di 12.483 ettari.
Da come riporta una nota dello stesso Consorzio – che rappresenta venti produttori del territorio ed è presieduto da Lorenzo Mariani – dati e numeri confermano che il Consorzio Chianti Rufina ha iniziato il 2013 con il piede giusto e la volontà di fare passi avanti grazie in particolar modo al fatto di avere produttori giovani. “Attualmente – dice nella nota il Presidente del Consorzio – i nostri soci immettono nel mercato circa 3,5 milioni e mezzo di bottiglie ogni anno, per un fatturato complessivo che oscilla tra i quindici ed i diciotto milioni di euro. Siamo una realtà piccola, di nicchia, un po’ alla francese. Ma, alla fine, abbiamo 21 aziende associate su 25 e le assenti conferiscono comunque buona parte del prodotto al Consorzio. Diamo lavoro a circa 1.500 persone“. Tra i nomi noti, realtà come Frescobaldi, Selvapiana, Frascole, Spalletti, Veroni e Nipozzano.
“Siamo un territorio piccolo, ben delimitato e qualitativamente elevato – dice ancora Mariani – Questo, per noi, è allo stesso tempo un limite e un vantaggio. Abbiamo sempre avuto maggiori difficoltà a comunicare rispetto alle grandi realtà, ma produciamo un Sangiovese di altura, che ha una capacità d’invecchiamento superiore alla media. Da noi escono vini che, come hanno dimostrato numerose degustazioni, si possono bere anche con trent’anni d’invecchiamento”. La prospettiva di un segmento economico trainante per la Valdisieve è quella di un’ulteriore crescita: “I nostri vini, più freschi e profumati, possono in prospettiva aumentare la loro presenza nel mercato – continua Mariani – I vigneti rinnovati per oltre la metà e le giovani generazioni che in molti casi gestiscono le aziende ci consentono di avere prospettive importanti. Oltretutto abbiamo 14 aziende già votate al biologico”.
Questi numeri dimostrano come sia importante la partecipazione alla rassegna che si terrà a Verona dal 7 al 10 aprile. Quattro giorni di grandi eventi, rassegne, degustazioni e workshop mirati all’incontro delle cantine espositrici con gli operatori del comparto, assieme ad un ricco programma convegnistico che affronta ed approfondisce i temi legati alla domanda ed offerta in Italia, Europa e nel resto del mondo. Una buona opportunità per mostrare anche il territorio del Chianti Rufina.
Se gli amministratori locali continueranno con la costruzione dell’inceneritore, tutto questo sara incenerito, nel vero senso della parola.
Quando apriremo una bottiglia del Chianti Rufina sarà così:
Colore grigio topo con retrogusto di zolfo e con punte alla diossina, lascia un senso prolungato di metallo pesante in bocca, davvero ottimo.
Quando ero bambino e pensavo al 2000 come millennio della tecnologia e del benessere, non pensavo proprio di trovare tante persone, che sono rimaste all’era del carbone.
Simone Gori.
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