PONTASSIEVE – Sono state oltre 200 le persone che ieri sera a Pontassieve hanno detto un chiaro no alla futura realizzazione dell’inceneritore di Selvapiana. Nell’assemblea organizzata da Rete Ambientale Valdisieve, Comitato Valdisieve, Associazione Valdisieve, Associazione Vivere in Valdisieve e Italia Nostra Onlus Firenze – che si è svolta nella Sala Consiliare del Comune di Pontassieve – si è distinta chiaramente una volontà opposta a quella delle amministrazioni locali su un tema che sta diventando centrale per il futuro della Valdisieve, tanto da trovare sostegno da Slowfood nazionale, da alcune associazioni degli agricoltori e dal Consorzio Chianti Rufina che, da come è emerso dall’incontro, ha preso posizione ufficiale contro l’impianto e sta preparando una lettera che presto indirizzerà agli amministratori locali.
In una sala gremita, tanto da costringere i presenti a sedersi a terra e dietro ai banchi dove di solito si siede la giunta, diversi relatori hanno affrontato e illustrato gli effetti sulla salute e sull’ambiente che saranno provocati dal termovalorizzatore, le alternative per la gestione dei rifiuti e le strade da percorrere per impedire una costruzione che appare ormai imminente.
Il primo a prendere la parola è stato Gianluca Garetti di Medicina Democratica, da sempre attivo per le questioni dei danni alla salute provocati dall’inquinamento. Garetti ha mostrato alcuni dati di uno studio dell’OMS uscito in questi giorni, “uno studio che – come ha detto lui stesso ieri sera – ha rilevato che le particelle sottili PM 2,5 possono provocare alterosclerosi, disturbi alla nascita, malattie respiratorie e un possibile collegamento con lo sviluppo neurologico, con le funzioni cognitive e con il diabete“. Mostrato anche uno studio dell’Istituto di Sanità francese e la relazione tra inquinamento e decessi e tra inquinamento e costi sanitari.
Poi – con l’intervento dell’ingegnere Ivan Cicconi, membro del Comitato Scientifico della Rete dei comitati per la difesa del territorio e esperto di appalti pubblici – l’attenzione si è focalizzata sulla costituzione di Aer Impianti. “C’è una norma fatta dall’attuale Segretario del PD, Bersani, che gli amministratori stanno disattendendo. Mi riferisco all’Art.13 della legge 223/2006 con la quale si fissa il divieto per le società partecipate dal pubblico di svolgere attività di mercato, ma anche che vieta di avere partecipazioni in altre società – ha detto Cicconi illustrando come in Aer Impianti siano coinvolte altre società partecipate – Inoltre la concessione di Ato Centro Toscana è illegittima in base alla norme attualmente in vigore sui servizi pubblici locali”.
Sulle alternative agli inceneritori per la gestione dei rifiuti è invece intervenuto l’Architetto Fabrizio Bertini, membro della Rete Nazionale Rifiuti Zero. “Abbiamo fatto molte lotte che hanno detto dei no sacrosanti ma anche dei si importanti, costruendo collettivamente una alternativa – ha detto Bertini – Abbiamo una grande chance. Dobbiamo mettere al centro il recupero della materia e non il recupero dell’energia, con l’innesco di una nuova economia che abbia al centro la riduzione dei rifiuti, il riuso e del riciclaggio. Questa nuova economia potrebbe innescare politiche industriali virtuose e nuovi posti di lavoro“.
In sala presenti anche alcuni attivisti di movimenti, liste civiche e partiti della Valdisieve ma anche qualche membro della giunta comunale di Pontassieve, tra cui Leonardo Pasquini – assessore all’ambiente – che su esplicita domanda di alcuni cittadini ha preferito sottolineare che la sua presenza si limitava all’ascolto della discussione.
Ma la posizione politica dell’amministrazione locale, monocolore PD e concorde nel realizzare il termovalorizzatore, ieri sera si è scontrata anche con una visione diversa espressa da chi è presente nello stesso Partito Democratico, primo su tutti Alberto Bencistà, Sindaco di Greve in Chianti, il quale ha deciso di adottare il piano dei rifiuti zero. Questa scelta però pare piacere anche a Samuele Fabbrini, consigliere comunale PD a Pontassieve, che ieri sera ha detto pubblicamente di essere contrario al termovalorizzatore e condividere al 99% le idee di Comitati e Associazioni che da anni si battono per impedire la costruzione.
Una assemblea che oltre a mettere sul piatto la questione pare essere il primo grande passo concreto con la cittadinanza, dopo un lungo percorso che i movimenti contrari hanno intrapreso da anni con assemblee e manifestazioni. Oggi, forti della numerosa presenza registrata e le ‘aperture’ di alcuni politici, partirà una riflessione sulle ulteriori iniziative da portare avanti ricordando che il 13 aprile ci sarà una manifestazione in Piazza Cairoli, nel capoluogo pontassievese.
Una serata bellissima, dove si respirava aria di cambiamento; tanti giovani, e molte persone più in là con l’età ma con tanta vita negli occhi, di quelle persone che hanno a cuore le cose. Segnalo anche l’ottimo intervento dell’Avv. Tamburini. Fare sempre più informazione e stoppiamo questa aberrazione che, come è apparso palese ieri, interessa solo i soliti noti e che fa male a tutti, non solo a quelli contro l’inceneritore.
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serata molto positiva. Molto sentito l’intervento di Ivan Cicconi,esperto di appalti pubblici, che ha detto chiaramente che “i nostri politici, destra e sinistra, agiscono in palese violazione della legge”. Serve davvero una rivoluzione culturale che non partirà dall’alto ma dai cittadini ma per far questo occorre essere convinti che a loro fanno paura i numeri. Nella sala ho contato circe 250 persone che sono tantissime per queste riunioni ma non sono ancora abbastanza. Invitiamo tutti i nostri conoscenti a fare un passo avanti e partecipare e vedrete che “gli alieni” saranno costretti a cambiare.
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Tutto molto interessante. Che gli inceneritori/termovalorizzatori non emettano aria pulita non è una novità e la proposta dell’alternativa, per quanto la conosca poco, è apprezzabile. Ma…
Durante l’assemblea oltre a sentire offese ai politici locali – cosa che ha scaturito la maggior parte degli applausi (Ma che non condivido nel metodo) – e avanzare una simil occupazione di non si sa bene che cosa per fermare l’inceneritore (I ragazzi di Voci dalla macchia erano già pronti, vista la loro lunga esperienza) che non condivido affatto, si è parlato tanto di come bloccare il futuro inceneritore e non si è parlato bene dell’alternativa.
Perchè qui siamo tutti d’accordo nel dire “No all’inceneritore”. Giusto, bene, ma senza inceneritore e nella lunga attesa di una sensibilizzazione verso la cittadinanza – non tutta così attenta ai temi ambientali – dove mettiamo tutti i rifiuti? Non è polemica, è una domanda legittima. In attesa, forse lunga – viste le percentuali di raccolta differenziata e l’assenza di industrie che riciclano il materiale – durante tutti gli anni che aspetteremo i rifiuti zero, dove vanno i nostri rifiuti? Discariche? Li bruciamo per strada? Ce li mangiamo?
Fermo restando che nessuno vuole un inceneritore sotto casa, nell’assemblea di venerdì ci è piaciuto tanto dire male dei politici e della scelta che non si è parlato di come rendere credibile l’alternativa. Si rende credibile l’alternativa occupando o facendo atti di protesta illegali? Direi di no. Si rende credibile l’alternativa offendendo i politici locali (Cosa che faccio quotidianamente anch’io)? Dire di no.
Come far capire alle persone che SI PUO’ fare i rifiuti zero? Semplice – ma molto più complesso del semplice protestare. C’è bisogno che gli esperti di questa campagna/progetto/alternativa ci spieghino come differenziare al meglio, come arrivare ai rifiuti zero, dirci dove andranno i rifiuti indifferenziati e dove quelli indifferenziati (Anche se pochi andranno nelle discariche?).
Altra cosa. E’ stato fatto l’esame di quei magnoni di Aer Impianti – stile scatole cinesi – e si continua a dire che “quei 90 milioni devono essere usati per altro”. Il punto è che quei 90 milioni non sono pubblici, quindi – in caso di blocco dell’inceneritore – non ci saranno. La domanda sorge spontanea. Come attivare quei 2.500 posti di lavoro e attivare una super raccolta differenziata se non ci sono risorse pubbliche e il privato non vuole investirci?
L’unica soluzione per evitare l’inceneritore è smettere di dire alle persone che non capiscono niente e dimostrare che l’alternativa è fattibile e tangibile facendola testare e vedere. Se la politica – che non ci piace – torna sui suoi passi e blocca la realizzazione di questo mostro toccherà a noi e a tutti quelli in quella sala che esiste una alternativa, pena essere screditati e ritrovarci non con uno ma due inceneritori sotto casa.
Nessuna polemica con chi è intervenuto l’altra sera. L’inceneritore fa male e non lo voglio, ma l’alternativa mi pare che venga vissuto come il secondo passo. Secondo me i due obiettivi dovrebbero andare a braccetto e l’altra sera mi è parso che si sia giocato a chi offendeva di più e a chi la sparava più grossa, compresa quella ragazza che crede sia più intelligente occupare e fare una cosa illegale rispetto a sensibilizzare le 50.000 persone di questa valle su come si può fattivamente evitare l’inceneritore grazie a noi stessi. Andiamo nel concreto seno’, mi dispiace dirlo, l’inceneritore non solo lo faranno, ma sarà l’unico modo per eliminare i rifiuti dalle strade.
Ah, ultimo appunto. I grillini che hanno preso la parola dicendo che sono bravi solo loro e il consigliere del Pd – RENZIANO (Renzi è a favore deil’inceneritore) – sono stati gli interventi meno appropriati. Le associazioni si battono da 8 anni e questi sbucano ora, così sono pronto anch’io a fare politica. Ho apprezzato invece la presenza dell’assessore Pasquini – che comunque non brilla per simpatia – perché in quel clima (Più che cercare di spiegare l’errore si è giocato a dargli addosso) ha davvero fatto uno “sforzo” per ascoltare.
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L’assemblea di venerdì sera a Pontassieve è stata davvero importante per la costruzione di un movimento contro l’inceneritore di selvapiana e contro l’incenerimento dei rifiuti come metodo di risoluzione del problema. Ora dobbiamo muoverci perchè la gente capisca che deve “ridurre” i rifiuti, come pratica contro l’inceneritore/incenerimento e veramente risolutiva del problema rifiuti. Propongo una serata positiva tutta sull’Alterpiano, per conoscerlo meglio e approfondirne le tematiche. propongo di parlare di “consumi” e “imballaggi” con proposte alternative, da realizzare anche in zona. anche questo credo sia importante per rafforzare il movimento.
marina
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Ciao vedo che sei critico difronte tutti quanti, bene, questo mi fa piacere, solo che mi sembra una critica un pò superficiale. Tu nel pratico cosa stai proponendo per cambiare qualcosa?, perchè è facile dire; qualcuno mi deve dare la soluzione. ma la soluzione si deve trovare tutti insieme. Il primo passo da fare è, intanto bloccare un qualcosa che la soluzione non la da ma la brucia, poi in base ai vari interventi che si sono tenuti durante l’assemblea prendere degli spunti e inziare i passi successivi. Se sei interessato sabato 30 marzo alla casa del popolo di settignano alle ore 17 ASSEMBLEA CITTADINA .
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Bene bene, blocchiamo questo scempio!
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