La Regione cede 280 mila euro ai Comuni della Valdisieve per allentare il Patto di stabilità

FIRENZE – La Regione Toscana darà 61 milioni di euro a Provincie e Comuni, risorse che potranno dar modo agli enti locali di far ripartire opere ferme o rinviate da tempo senza sforare il tetto fin’ora imposto dal patto di stabilità. Lo ha deciso quest’oggi la giunta regionale che ha definito questo atto come “una boccata di ossigeno per tanti: per gli enti locali e per le imprese, che con la pubblica amministrazione lavorano”

Sono 270 (su 287) i Comuni in Toscana soggetti al patto di stabilità e di questi in 215 avevano fatto richiesta di usufruire del ‘patto territoriale’. A tutti, in maniera differenziata, è stato concesso qualcosa e in Valdisieve saranno quattro i comuni che beneficeranno. Secondo la tabella diffusa la Regione, ai Comuni della Valdisieve (Che avevano chiesto complessivamente poco più di 4 milioni di euro) saranno destinati circa 280 mila euro: Pontassieve (107.223,66 euro), Rufina (61.935,88 euro), Londa (51.614,71 euro), Pelago (59.145,36 euro).

Già da qualche tempo la Regione cede tutti gli anni parte della propria capacità di spesa – spiega l’assessore al bilancio e al rapporto con gli enti locali della Toscana, Vittorio Bugli – . Quest’anno la cessione non era scontata: il patto si è fatto più stretto anche per noi, con quasi 300 milioni in meno a disposizione e da spendere. Ciononostante siamo riusciti ugualmente in questo sforzo”. E per gli enti locali potrebbe non essere l’ultimo ritocco al tetto di spesa.Novità – annuncia l’assessore – potrebbero infatti arrivare a breve dalla conversione in legge del decreto sui pagamenti della pubblica amministrazione grazie ad un emendamento che le Regioni hanno approvato e che metterà a disposizione ulteriori quote”.

Il plafond ora ceduto ammonta a 60.996.900 euro. Per tre quarti (pari a 45.049.677 euro) andrà ai Comuni e per un quarto (15.947.223 euro) alle Province. L’indicazione è che con questo spazio finanziario ‘liberato’ si dia priorità alle opere strategiche e urgenti e ad interventi sulla viabilità. “E’ un aiuto – spiega l’assessore – per sbloccare opere finanziate anche dalla Regione e magari ferme. E’ un aiuto all’economia perché i lavori se fermi riprendono (oppure, già appaltati, finalmente partono) e le aziende riscuotono”.

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