LONDA – Sei ragazzi della classe quinta della scuola primaria di Londa sono salpati sulla “Nave della legalità” che li ha portati lo scorso 23 maggio a Palermo per essere presenti al ventunesimo anniversario della strage di Capaci, dove perse la vita Giovanni Falcone, sua moglie e la loro scorta.
I giovanissimi londesi hanno avuto questa opportunità grazie ad una selezione fatta dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone che li ha inseriti tra le scuole vincitrici di “Geografia e Legalità: sconfiggere le mafie nella mia regione”, progetto che aveva l’obiettivo di far misurare gli studenti con le criticità del proprio ambiente relativamente al tema dell’illegalità.
Solo sei dei 18 ragazzi della quinta sono stati selezionati per salpare sulla nave della legalità che da Napoli è arrivata a Palermo, ma tutta la classe negli scorsi mesi ha affrontato il tema della legalità e proposto una soluzione per sconfiggere le mafie.
Una esperienza che non vuole rimanere tra i banchi di scuola e che sarà approfondita e spiegata alla cittadinanza: I 6 ragazzi che hanno partecipato sabato 1 giugno (Ore 10.00 presso la Sala Consiliare) racconteranno i momenti che hanno vissuto e il percorso fatto insieme alle insegnanti – Elisabetta Taccini, Nicoletta Solerti, Sara Nisi – che li hanno accompagnati in un difficile percorso che pone l’accento sulla legalità.
Ma questo percorso non si è fermato e non si fermerà a questa esperienza. Infatti i 18 ragazzi di Londa, hanno partecipanto anche al bando di concorso del Senato “vorrei una legge che”, il quale ha l’intenzione di promuove un progetto didattico-educativo per far riflettere i bambini su temi a loro vicini e di far cogliere l’importanza delle leggi sulla regolamentazione della vita di tutti i giorni, incentivando il senso civico e di partecipazione democratica.
I bambini, dopo aver approfondito insieme ai loro insegnanti un tema che li tocca da vicino, hanno quindi proposto e illustrato in forma creativa un vero e proprio disegno di legge. “Vorrei una legge che si occupasse delle persone indifese, in modo che i più deboli vengano trattati come le altre persone – dice la proposta di legge elaborata – Esistono delle persone che non vogliono più vivere, soffrono, hanno paura del nuovo giorno e della vita, ma allo stesso tempo della morte; tutto questo è basato sui soldi, sull’economia e sul lavoro“.
“Si sa che c’è la crisi per tutti – prosegue la proposta – però quelle persone che non hanno niente, si sentono inutili, hanno fame e sete, freddo e caldo. E chissà quando passa qualcuno con un vestito di marca come si sentono? Si sentono niente, ecco come si sentono! Purtroppo molte volte anche i bambini vengono trattati con minore importanza degli adulti e a volte totalmente trascurati, così come succede alle persone con difficoltà, anche diversamente abili che a volte vengono definite “inferiori”. Questa legge – conclude la proposta – dovrebbe metter fine alla trascuratezza nei loro confronti, a farli aiutare, incoraggiarli e “dotarle”, magari, di più diritti, proprio come le persone comuni”.
Tra le finalità della legge c’è il “rispetto e tutela dei bambini e delle persone indifese, in quanto il rispetto è alla base di una società democratica; chiediamo quindi la salvaguardia dei più deboli. Vorrei che tutti, quando vedono qualcuno in difficoltà pensassero ‘E se io fossi al suo posto?‘”.