Pontassieve, consegnata la cittadinanza onoraria ai bambini Saharawi

PONTASSIEVE – I dieci bambini saharawi che hanno passato quest’estate in Val di Sieve, lontani dai campi profughi del deserto algerino, questa mattina hanno ricevuto dal Comune di Pontassieve una simbolica cittadinanza onoraria.

Accompagnati da alcuni membri dell’Associazione “Saharawi Insieme Onlus”, i dieci bambini sono arrivati in Val di Sieve il 7 luglio e sono stati accolti prima dal Comune di Dicomano, poi Pelago, Incisa Val d’Arno e infine Pontassieve, città che sarà l’ultima tappa della loro estate. Ripartiranno martedì 27 agosto.

Un appuntamento che si rinnova, quello dell’accoglienza dei bambini che vivono nel deserto del Sahara in esilio, resistendo in parte nelle tendopoli ed in parte nel suo antico territorio oggi “occupato” dal Marocco. La sensibilità sul tema da parte della Val di Sieve negli anni ha creato quindi le condizioni per dare l’opportunità al giovane popolo saharawi di essere sottoposto ad accertamenti e cure mediche, che nei campi profughi non sono possibili.

Presenti alla cerimonia l’assessore comunale alla cultura Alessandro Sarti, e quello ai lavori pubblici Leonardo Pasquini, accompagnati dal Presidente del Consiglio Comunale Angiolo Ghiarini, dai consiglieri comunali Cristina Fiorini e Palmiero Bencini e da alcuni volontari dell‘Associazione Saharawi Insieme Onlus di Pontassieve e Pelago, che in queste settimane hanno coordinato le attività rivolte ai bambini nei rispettivi territori.

Questo è il saluto che tutti gli anni la nostra amministrazione, insieme ad altre amministrazioni, fa nel periodo in cui è presente la delegazione Saharawi – ci dice Alessandro Sarti – è un modo per continuare l’impegno di Pontassieve che ormai da 40 anni svolge nei confronti del popolo Saharawi e di denuncia rispetto a quello che sta accadendo”. Sono stati tanti i progetti fatti in questi anni dal Comune di Pontassieve, come quello in cui furono portate delle cammelle da latte nei campi per nutrire gli anziani e i bambini, quello delle cisterne d’acqua, dei pannelli solari o quello per aver reso fruibile un centro di educazione per bambini diversamente abili.

In queste settimane i bambini hanno vissuto un periodo di spensieratezza e di libertà. “Sono state fatte diverse attività tra piscina, cavallo e altre iniziative e cene nei territori della Val di Sieve – ci rivela Andrea Artenzoli, Consigliere dell’Associazione Saharawi Insieme e coordinatore del Gruppo Libero Hurria di Pelago – Oltre alle normali attività proposte a scuola, i bambini vengono sottoposti a visite mediche e specialistiche. Importante il supporto delle varie associazioni che partecipano alla normale accoglienza dei bambini, dai pittori ai musicisti”.

Ma il rinnovato appuntamento si è arricchito di una mostra fotografica all’interno della Biblioteca Comunale di Pontassieve, dal titolo “Saharawi Insieme”, in cui sono esposti alcuni dipinti, qualche disegno fatto dai bambini, e gli scatti dei viaggi fatti dalle amministrazioni e dall’associazione onlus “Saharawi Insieme”.

Io ho conosciuto questi ragazzi nell’estate del 91′ e da lì è partito il mio amore per loro – ci rivela Valenziana Castri, consigliera di Saharawi Insieme, coordinatrice a Pontassieve e storica volontaria – Dal giugno del 92′ ho preso in mano l’organizzazione a Pontassieve per l’arrivo dei bambini e per anni ho seguito il loro arrivo. Poi si sono unite alla causa altre persone e amici e nel 96′ siamo diventati un gruppo stabile, poi divenuto Associazione”.

Secondo la Sig.a Castri, memoria storica dell’impegno pontassievese su questa tematica, i cambiamenti nel tempo per questi bambini sono stati notevoli.I primi bambini che arrivarono nel 92′ erano praticamente nudi con tracce di pinzature di mosche e zanzare e avevano tutti dei grossi problemi di salute, aspetti che facevano intuire che la situazione dei campi era tragica – conclude Castri – Ora lo vediamo tutti come sono questi bambini, arrivano che sembrano come i nostri ragazzi, segno che per fortuna gli aiuti internazionali e il nostro interessamento a qualcosa è servito”.

Un progetto che, davanti ai tagli stringenti al bilancio, il Comune è riuscito a rinnovare grazie alle associazioni di volontariato del territorio. “Vogliamo riconfermare questa iniziativa ma dobbiamo fare i conti con i numeri e le tasche del Comune – dice Sarti – Cercheremo quindi di lavorare ancor di più con le Associazioni che già oggi sono un grande aiuto per risparmiare risorse pubbliche, ma stare anche insieme. E’ bello anche spendere risorse pubbliche quando il fine ultimo è nobile e alto come questo – conclude Sarti – L’impegno più forte e importante infatti è quello di restituire a questo popolo la libertà e la dignità perché non può vivere come profugo in terra propria”.

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