PONTASSIEVE – “Secondo me l’impianto i Cipressi di Selvapiana non si farà“. A dirlo è il Vicesindaco di Pontassieve Alessio Mugnai, che intervistato a Lady Radio a domanda secca ha risposto che “visti i numeri, non torna il piano economico finanziario e ciò che ne consegue. Non raggiunge un punto di equilibrio e non è redditivo“.

Alessio Mugnai, Vicesindaco del Comune di Pontassieve, durante un consiglio comunale
Questa perplessità non è un fulmine a ciel sereno poiché sono in molti – in primis i comitati contro l’inceneritore – a ritenere che economicamente possa reggere.
La novità sta nel fatto che a parlare non sono gli “storici” oppositori all’ampliamento di Selvapiana ma un componente della giunta pontassievese che fino ad oggi non aveva mai posto perplessità o o chiesto passi indietro sulla vicenda.
Il punto, sottolineato da Mugnai, è che non ci sono certezze sulla quantità di rifiuti in entrata. “Non ci sono certezze sui flussi in ingresso, non ci sono contratti, c’è un tempo troppo lungo e oggettivamente costa molto – dice Mugnai all’emittente radiofonica – Il ciclo industriale è svoradimensionato rispetto alle necessità di un territorio che sta diminunendo i rifiuti e sta aumentando la differenziata. Per questo il piano interprovinciale dei rifiuti è tutto da rifare ed è per questo che la Regione ci sta mettendo le mani”
Una opinione del tutto personale – come lui stesso ha precisato durante l’intervista – e non la posizione ufficiale dell’amministrazione. Una posizione che però viene riconfermata dallo stesso Mugnai che al Corriere Fiorentino ha dichiarato che l’impianto “non sta in piedi, a meno che non si decida di raddoppiare le bollette, perché i rifiuti costano più della bistecca“.
Una posizione convinta e, come detto dallo stesso Vicesindaco, “maturata dalla mia esperienza politica ma anche lavorativa“. Ma non è una valutazione isolata. Sempre il Corriere Fiorentino di questa mattina riporta anche le parole di Alessandro Petretto, Presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’ATO Centro, il quale ha rivelato che “Mugnai ha posto un problema reale: è necessario rifare valutazioni complessive sul sistema di smaltimento dei rifiuti, per verificare, quantità, costi e necessità degli impianti” e che a suo avviso l’impianto di Selvapiana non si farà.
Tutti precisano che parlano a titolo personale ma rimangono sempre dichiarazioni che arricchiranno una accesa discussione, assopita dall’estate, sul piano regionale dei rifiuti lanciato dalla Regione che vuole, entro il 2020, raggiungere il 65% di raccolta differenziata, dichiarando che di fronte a questo obiettivo “occorre capire il reale fabbisogno impiantistico”.
Vengano allora restituiti i soldi del progetto e chiesto i danni a chi ha avuto l’idea di fare un impianto in controtendenza con la racolta differenziata. Qui non siamo su SCHERZI A PARTE ma in Valdisieve. E poi si lamentano sempre le mancanze di fondi. Chi ammionistra queste cose deve essere competente e autorevole. Altrimenti si faccia una bella assicurazione e rifonda i danni.
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Adesso che si avvicinano le elezioni tutti diventano buoni, le associazioni si sono sgolate a forza di urlare e ripetere sempre la stessa cosa, NON CONVIENE. Però se lo dice il vice Sindaco allora si può rivotare il solito minestrone. Ha ragione il Sig. Passerotti, iniziate a restituire i soldi spesi per niente e poi potete lasciare la poltrona.
Grazie.
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Come mai se è aumentata la differenziata la tares non è diminuita?
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Siam tutti d’accordo; l’inceneritore di Selvapiana è una cagata pazzesca; chi prende posizione contro l’inceneritore (non solo personalmente ma in rappresentanza di un partito/movimento) e propone per il suo territorio una delle azioni verso Rifiuti zero oggi vince ormai facile. Chi nicchia perde.
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Mi associo a Daniele che chiede come mai se aumenta la differenziata non diminuisce la Tares, l’ho chiesto più volte all’assessore Leonardo Pasquini ma non ho ottenuto nessuna risposta
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Come può diminuire una tassa al cui interno pare ci siano anche altre voci oltre a quelle dei rifiuti? E poi come può diminuire se non viene prima applicata la tariffa puntuale? Chi decide chi ha diritto alla diminuzione? E per cosa? E comunque quando mai dal passaggio da una tassa all’altra, l’ultima è minore?
Non è lo stesso timore che si ha anche con l’abolizione dell’IMU che però istituisce la nuova service tax? Non è già stato chiesto di stare attenti affinchè la service tax (che forse ingloberà pure la tares) alla fine non sia più alta dell’IMU+Tares attuale?
E proprio alla fine: ma chi dovrebbe pagare il milione (e passa) del progetto, dei consulenti, dei tecnici, del poltronificio di 2 AER, dei 3 anni del fermo impianto per “finta” manutenzione straordinaria dell’impianto (che oggettivamente si può leggere come CHIUSURA!!) che probabilmente hanno aggravato i costi della raccolta dei rifiuti perchè non c’è stato un piano definito in quanto si aspettava l’inceneritore, ecc ecc ecc, quindi tutte cose fatte, forse, a “casaccio” per rattoppare via via i problemi che emergevano?
Chissà perchè la nostra bolletta è così allettante che i Sindaci in prima linea non hanno mai avuto un minimo dubbio sulla cosa (anzi hanno insistito tanto, tanto, e non è detto che finisca come dice il Mugnai: lo vogliamo NERO SU BIANCO!), convinti appunto che la nostra bolletta ripagasse eventuali perdite per un impianto che non sta in piedi (e la sicurezza di una bolletta del genere poteva e può far gola anche alle banche per eventuali prestiti!).
Dimenticatevi che la tariffa possa diminuire, se non verrà applicata la tariffa puntuale!
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