Pontassieve, “Homeless 2013”. Quando a rifiuti e persone ai margini viene ridata vita

PONTASSIEVE – Prendere oggetti emarginati dalla società, soli in un angolo, inutilizzati, dimenticati e, come se fossero persone, includerle nella propria quotidianità e dargli una nuova vita. È questo lo spirito che ha portato alla iniziativa “Homeless 2013 – Oggetti senza tetto”, mostra di Sandra Tomboloni inaugurata ieri presso il Polo Espositivo Casa Rossa di Pontassieve.

Il progetto artistico, che oltre alla mostra coinvolgerà direttamente anche gli alunni delle scuole di Pontassieve in un percorso che vuole sensibilizzare alla raccolta differenziata, punta a dare un tetto agli oggetti abbandonati, azione che per la Tomboloni va oltre un atteggiamento ecologista, indirizzando l’attenzione verso un vero e proprio atteggiamento sociale.

Sul blog del progetto, che è stato diario di bordo dei mesi di lavoro, Sandra Tomboloni scrive esattamente il concetto che sta alla base delle sue creazioni: “La spazzatura, l’espulsione il rifiuto, la cosa buttata via RI GETTATA (cioè non buttata via una sola volta, ma per sempre) è stato ed è il fondamento del mio lavoro, ma soprattutto della mia vita. Ho vissuto la strada come si respira l’aria, ho visto cose, case, persone, animali e fiori gettate in marciapiedi o stazioni ferroviarie. Vite buttate come oggetti in una discarica, veri e propri ostelli della miseria, aspettando di essere giustiziati da un inceneritore, vero e proprio strumento mortuario […] Per me invece le cose, le vite buttate sono lo scrigno del tesoro, e… stanno lì, sul marciapiede, pronti ad essere colti come si raccolgono i fiori”.

Invito tutti a guardare il rifiuto come materiale di riciclo ma questa è la mostra che guarda al rifiuto anche come uomo – ha detto alla presentazione Stefania Gori, critica d’arte – Sono gli oggetti ma sono anche le persone e chi non capisce questo concetto non può comprendere a pieno l’artista. Questo mi sembra un grande messaggio. Siamo tutti Homeless, oggetti senza tetto”.

Molte delle opere di Sandra nascono quindi da oggetti recuperati dalla strada, alla ricerca di un rifugio, un tetto, un posto dove stare, in una relazione con lo spazio e con il prossimo. Un percorso che però non è rimasto nella testa dell’artista ma ha coinvolto decine di persone che la stessa Tomboloni ha definito una “famiglia creativa”.

Infatti in questo progetto sono state coinvolte le Associazioni Mooma, Arte in Erba e Spazio Off di Pontassieve, che hanno collaborato alla preparazione e alla discussione, e l’accompagneranno anche nell’organizzazione dei laboratori didattici con le scuole del territorio e nel coinvolgimento del pubblico.

Il progetto è nato un anno fa – ci rivela Marco Merlini dello Spazio Off – Sandra ha lavorato al recupero degli oggetti andando in discarica e cercando quelli a cui lei voleva donare una seconda vita. Lo Spazio Off ha dato il suo contributo come tutte le Associazioni che hanno dato il loro supporto, con una ventina di persone che hanno aiutato tutte in diversi modi e con diverse competenze”.

La mostra, che si concluderà il 10 novembre, non si fermerà a Pontassieve, ma andrà in giro per le scuole del territorio e in tutta la toscana. Questo progetto si trasformerà un laboratorio di arte contemporanea coinvolgendo circa 200 i ragazzi tra gennaio ed aprile del prossimo anno all’interno dei percorsi di Educazione Ambientale di AER Spa.

Da questa mostra sarà realizzato un piccolo carretto e andrà in tante biblioteche della Toscana per raccontare che “il brutto si deve cominciare a rivalultarlo”. Iniziativa che ha già ricevuto l’interesse della biblioteca di Pistoia, Firenze e Prato.

Per Sandra Tomoboloni, nata a Pelago nel 1961, si tratta di una tappa importante, perchè dopo anni in cui è stata apprezzata fuori dai confini della Val di Sieve e fuori dai confini nazionali – andando da Pecci a New York – parla ai propri concittadini pontassievesi. Anche per questo il Comune di Pontassieve ha sostenuto l’iniziativa e ha dato modo di esporre a Casa Rossa.

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Un pensiero su “Pontassieve, “Homeless 2013”. Quando a rifiuti e persone ai margini viene ridata vita

  1. Mary ha detto:

    Lo aveva cantato anche Fabrizio De Andrè “Dai dimanti non nasce niente, dal letame nascono fiori”. Brava Sandra ! Sono orgogliosa che un’artista della portata di Sandra Tomboloni abbia il riconoscimento che merita finalmente anche a Pontassieve. E bravi “Sieve Notizie” per l’articolo !

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