Pontassieve, primarie PD o coalizione. Gamberi: “Difficile, ma non esclusa, una sola candidatura”

PONTASSIEVE – Basterà aspettare pochi giorni per capire se nel PD di Pontassieve si terranno le primarie per scegliere il candidato Sindaco, se queste saranno di coalizione o se invece gli incontri e le fitte riunioni di questi giorni sfoceranno nella condivisione di un unico candidato.

La data da segnare sul calendario è il 17 gennaio, quando l’assemblea comunale del Partito Democratico ufficializzerà una situazione che in queste ore si sta evolvendo e progressivamente delineando, sopratutto in vista della scadenza del 24 gennaio – imposta dal regolamento – per presentare candidature e definire le modalità del confronto.

E mentre il PD sta elaborando le linee guida – base su cui costruire il programma del partito democratico – che dovranno essere accettate e poi declinate dai candidati, all’interno del partito si ripresentano due linee e due aree precise. L’area che ha sostenuto l’attuale segretario nazionale, convinta che il voto espresso per Renzi significhi anche una richiesta locale di totale rinnovamento, e l’area che – con una sensibilità diversa da quella espressa alle ultime primarie – non crede che a livello locale esista una diretta correlazione, immaginando possibile – con un programma condiviso – anche un sindaco unico sorpassando la fastidiosa area di appartenenza, troppo spesso precisata.

Secondo Stefano Gamberi, segretario comunale del PD di Pontassieve, l’idea del candidato unico “è una strada difficile che verrà percorsa, non è esclusa una sola candidatura anche se la strada più vicina è quella delle primarie” e che, anche se “è difficile bloccare le tifoserie” è sbagliato pensare alle candidature come espressione delle aree poiché vanno intese come chiara reazione al fatto che “parlando di nomi e cognomi non sempre c’è una unità totale”.

Vuoi l’euforia per il risultato nazionale, vuoi l’intento di affermarlo o riequilibrarlo localmente, fatto sta che la voglia di trovare una candidatura condivisa pare non esserci a causa dei margini di discussione limitati dalla costante ricerca di equilibri interni e conseguenti atti di forza che portano ad imposizioni che rendono pura utopia la sintesi in un solo nome.

Tra linee guida e ricerca di un solo candidato, nello scenario sembra certa la candidatura e la disponibilità di Samuele Fabbrini – consigliere comunale in prima linea nel sostegno all’attuale segretario Renzi – che, forte del risultato ottenuto alle primarie, si pone come vera e propria rottura con il passato ponendosi come il giusto cambio generazionale e di mentalità. Una candidatura che però – secondo quanto si apprende da ambienti vicini all’area renziana – non è totalmente condivisa e desta qualche perplessità, sia per la poca esperienza sia per il celere accantonamento di altre personalità credibili e spendibili.

Nell’area PD meno legata al segretario nazionale il primo obiettivo invece è quello di proseguire sulla strada del confronto alla ricerca del candidato unico, come fu per la scelta del segretario comunale. Ma se Fabbrini palesasse pubblicamente la sua candidatura, sicuramente troverebbe un candidato ad opporsi. Dagli incontri e dibatti interni emerge che quasi certamente sarà uno tra Stefano Prosperi, ex consigliere a Pelago, segretario di zona fino al 2009 e attuale capogruppo PD alla Provincia di Firenze, Alessandro Sarti, attuale assessore alle politiche culturali, o Monica Marini, attuale assessore alle politiche socio-sanitarie a Pontassieve.

Altro elemento che arricchisce il quadro sarà il confronto con Sinistra Ecologia e Libertà (Sel) con cui il PD, da oggi, inizierà un dibattito da cui potrebbe emergere la richiesta di primarie di coalizione, senza escludere la presenza di un terzo candidato – mettendo in campo anche l’ipotesi del doppio turno – o ponendo aut aut su alcuni punti del programma o sulla scelta del possibile candidato unico, che dovrà rappresentare anche questo soggetto politico.

Una speranza, quella dell’unica candidatura, non del tutto esclusa perché eviterebbe le primarie, opportunità per la partecipazione, ma anche motivo di scontro interno che potrebbe indebolire il PD al confronto di maggio. Scontro che però lo stesso Gamberi esclude categoricamente, riponendo fiducia sulla intelligenza dei possibili candidati.

Questo fine settimana sarà decisivo per capire se ci sarà una candidatura unica.Entro sabato e domenica mi auguro di sciogliere questo nodo – conclude Gamberi – Ma questo dimostra che a Pontassieve il Pd ha dato prova che esiste. Se si faranno le primarie queste saranno un grande evento per parlare di pontassieve, ma se non si faranno l’intento è comunque quello di coinvolgere tutta la popolazione in tanti momenti di partecipazione e trasparenza”.

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