PELAGO – Colacem nel giro di un anno smaltirà i macchinari del cementificio di San Francesco e sarà la prima operazione fondamentale e necessaria per poi avviare la bonifica del sito che spetta ad Italcementi, proprietario dello stabilimento.
Questa la notizia che è emersa dall’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio tra Regione Toscana, Comune di Pelago, Italcementi e Colacem per discutere del futuro del sito presente nella frazione pelaghese e del possibile reimpiego dei lavoratori che oggi sono in cassa integrazione a fronte della chiusura dello storico cementificio (Chiusura definitiva lo scorso febbraio).
Secondo quanto riferito dalla Regione Toscana in una nota ufficiale, Colacem, l’azienda che gestisce il sito, è in grado di individuare in tempi brevi i soggetti specializzati in grado di smaltire i macchinari. Una prima operazione che poi dovrebbe portare alla bonifica del sito e al rilancio della zona industriale dismessa.
“Avremo un incontro di carattere tecnico a settembre in cui per la Regione ci sarà anche la responsabile dell’ufficio attrazione degli investimenti – ha riferito al consiglio comunale di ieri sera il Sindaco di Pelago, Renzo Zucchini – Da parte di Colacem avremo tempi certi per questa bonifica stimata in circa 10 mesi o un anno massimo ed Italcementi ha assicurato che sono pronti a fare tutti gli adempimenti necessari“.
Più problematica la questione relativa al reimpiego dei lavoratori che sembra arenarsi di fronte ad alcuni limiti apparentemente insormontabili. Infatti le due idee di Regione e Comune lanciate negli scorsi mesi non potranno essere attuate, almeno non subito. La prima ipotesi era quella di reimpiegare i lavoratori in cassa integrazione nelle operazioni di bonifica, ma la scelta di Colacem è stata quella di realizzarle con ditte specializzate, mentre la seconda era quella di impiegarli in lavori pubblici specifici, ma la normativa vigente non lo consente.
“L’incontro non è andato male – ha detto Zucchini – Il resoconto però è che non ci sono prospettive da un punto di vista di reimpiego di dipendenti né a livello di Italcementi, pur essendoci un piano di riorganizzazione, né da parte di Colacem che non potrà reimpiegare gli attuali dipendenti nella bonifica degli attuali macchinari che dovrà essere fatta da ditte specializzate“.
Riguardo all’idea di trovare una formula che potesse occupare i lavoratori che sono in cassa integrazione a zero ore all’interno dei lavori comunali, con formule diverse da quelli dei lavoratori socialmente utili, Zucchini ha riferito che è stato informato da Elisa Simoni (Deputato) che “non ci sono novità a livello legislativo per quanto riguarda il reimpiego di cassa integrati a zero ore nei lavori a livello di pubblica amministrazione e anche la Regione è ferma perché aspetta un po’ il parlamento“.
Per questo motivo l’assessore al lavoro della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, ha chiesto a Colacem di mettere in campo tutte le azioni per garantire la conferma di un secondo anno di Cig straordinaria per i dipendenti. Dopo il primo anno è infatti necessario, per andare avanti, che almeno un 30 per cento dei lavoratori possano trovare altre collocazioni o uscire volontariamente dall’azienda. Colacem ha assicurato il suo impegno in questo senso.
“Il percorso è complesso – ha commentato Simoncini – ma il tavolo ha evidenziato la volontà di tutti i soggetti coinvolti di impegnarsi per dare soluzione alla crisi. In questa direzione vanno sia la disponibilità di Italcementi a lavorare per nuove attività produttive nel sito, sia quella del Comune a favorire il processo attraverso la pianificazione territoriale. Ho confermato – ha concluso – la piena disponibilità della Regione ad intraprendere ogni iniziativa utile ad attrarre investimenti sull’area“.