PELAGO – Questa mattina il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha fatto visita alla società Marchesi de’ Frescobaldi, azienda che opera anche in Valdisieve. Al Castello di Nipozzano a Pelago ha incontrato, in un faccia a faccia lungo più di mezz’ora, il marchese Lamberto Frescobaldi per discutere del nuovo Piano paesaggistico, oggetto di una discussione e una polemica già ribattezzata “la battaglia dei vigneti”.
Il Piano, che sarà approvato in via definitiva solo ad ottobre e che essenzialmente punta a valorizzare il paesaggio rurale, sembra preoccupare i produttori di quei territori che beneficiano di un turismo enologico internazionale molto sviluppato.
Il Piano infatti propone di puntare sulla biodiversità delle colture per contenere lo sfruttamento del suolo, decretando alcuni terreni (già vitati) non idonei per la produzione di vino di qualità. Aspetto, quest’ultimo, che ha portato una dura reazione del mondo vinicolo, Montalcino in primis.
“Un punto di equilibrio sul piano paesaggistico, capace di tutelare un’agricoltura moderna ma anche l’ambiente e la bellezza della campagna, sarà trovato” ha detto il Presidente Rossi a conclusione dell’incontro avuto con il marchese Frescobaldi, presidente di una delle azienda vitivinicole storiche della toscana, una di quelle aziende, 23 mila in tutto, che “fanno bene alla Toscana e alla sua economia“, continua Rossi, e che fanno della Toscana la sesta produttrice in Italia con il 57 per cento della produzione a denominazione di origine controllata, la serie A dei vini d’Italia.
“Porsi un senso del limite nel momento in cui andavamo a scrivere un nuovo piano non mi sembra sbagliato – precisa Rossi in una nota inviata alla stampa nel tardo pomeriggio – Abbiamo comunque un obiettivo condiviso. Vogliamo un’agricoltura moderna, meccanizzata certo e capace di apprezzarsi sui mercati mondiali, ma vogliamo anche tutelare il paesaggio. Due cose che in passato sono state assieme e che sono convinto potranno stare assieme anche in futuro“.
C’è tempo fino al 29 settembre per presentare osservazioni al piano paesaggistico. Le associazioni di categoria le hanno già annunciate, chiedendo garanzie sui reimpianti e la messa a coltura a vigna di nuovi terreni.
“Sono qui per ascoltare – dice Rossi, annunciando con l’occasione visite in altre fattorie – Semplificheremo il linguaggio e quant’altro sia da semplificare. Agevoleremo le aziende negli interventi necessari per rimettere a coltura terreni abbandonati da anni e riconquistati nel frattempo dal bosco“.
Si calcolano che potrebbero essere tra i 100 e i 200 mila ettari, un decimo di tutta la regione. “Lavoreremo – continua Rossi – affinché le raccomandazioni del piano, direttive e non vincoli, siano chiare e recepite in maniera omogenea dai territori. Ma sono sicuro che alla fine riusciremo a fare un bel lavoro“.