PONTASSIEVE – “Non è giusto, oggi, affrontare il tema della riqualificazione dell’ex area ferroviaria in modo circoscritto” ma va preso atto di “uno scenario profondamente diverso” e “se necessario, rimettere anche in discussione scelte del passato”. “È arrivato il momento di redigere un nuovo Piano Strutturale”.
Le parole sono del Sindaco di Pontassieve, Monica Marini, che con una nota ha deciso di annunciare una decisa svolta per ciò che riguarda una delle questioni più grandi aperte e discusse a Pontassieve, ossia lo sviluppo e la riqualificazione dei circa 90.000 mq di area (21.000 di proprietà comunale, 68.000 di Ferrovie dello Stato) che vanno dalla Stazione ferroviaria fino ai Veroni.
Il primo cittadino ha deciso di fare tabula rasa della questione, voltare pagina e ripensare da zero, senza pregiudizi o preclusioni, tutto l’assetto che delinea e pianifica le grandi scelte strategiche sul territorio nel lungo periodo guardando lo stato attuale dell’ambiente, del paesaggio e della città. In pratica aggiornare il Piano Strutturale, farne uno nuovo che superi quello attuale – vecchio di dieci anni – basandolo su logiche completamente diverse da quelle che guidarono la redazione del precedente.
Il vecchio Piano, sottolinea il Sindaco, è “figlio di un’epoca fondata su assiomi oggi superati e poco sensibile a temi per noi cruciali, che non potrà sicuramente essere la nostra guida, tantomeno il nostro lascito” e vede la necessità di redigerne uno nuovo che guardi alla valorizzare del patrimonio territoriale e paesaggistico, contrastando il consumo di nuovo suolo, muovendosi in direzione dei “volumi zero”, promuovendo il ruolo del territorio rurale e dell’agricoltura, garantendo la qualità dell’ambiente.
Si tratta di una netta svolta rispetto a quanto deciso dalla precedente amministrazione che, a fine legislatura, aveva approvato in prima battuta un piano attuativo sull’ex Area Ferroviaria – creando divergenze nel partito di maggioranza, netta contrarietà da parte delle opposizioni e qualche perplessità nel nuovo Sindaco – che il nuovo Consiglio Comunale, appreso questo intento, con tutta probabilità non confermerà. Anche perché la volontà di redigere un nuovo Piano Strutturale supera e azzera la discussione fatta e le decisioni prese fino ad oggi e ne apre una totalmente nuova, andando ben oltre la questione singola dell’ex-area ferroviaria da riqualificare.
La decisione – precisa Marini – è stata frutto di attente riflessioni che sono arrivate anche dopo gli incontri promossi dal PD locale sulla questione; lo stesso PD che – in un documento – aveva espresso la netta contrarietà alla realizzazione di residenze social housing nell’area, vera questione che durante gli appuntamenti organizzati è emersa a più riprese.
“Gli incontri sono stati un’opportunità imperdibile per fare il punto sulle necessità della nostra comunità. Le posizioni emerse non sono univoche e denotano, nel loro insieme, un diffuso disorientamento sul da farsi – dice Marini – Sensazione più che comprensibile alla luce degli oramai dieci anni trascorsi dalla formulazione delle prime ipotesi sulla riqualificazione dell’area”.
In sintesi il primo cittadino ha deciso di ripensare, senza timori o pregiudizi, qualsiasi sviluppo possibile. Una strada che definisce “complessa” ma che conferma con forza perché consapevole “che non si può progettare il futuro con gli strumenti del passato”.
Marini, per realizzare il Piano e fare una riflessione sull’area, ha intenzione di attivare un grande processo partecipativo ed inclusivo che, quindi, dovrà essere “occasione per coinvolgere nelle decisioni, oltre alle forze politiche presenti in Consiglio Comunale, tutta la cittadinanza e le tante realtà del volontariato sociale, sportivo e culturale, in un percorso di partecipazione ampio e inclusivo”.
“Un nuovo strumento urbanistico che sia in grado di cogliere ed interpretare senza timore il cambiamento in atto e disegnare i tratti della Pontassieve che vogliamo per il nostro futuro e per quello delle nuove generazioni” dice il Sindaco.
Dall’esigenza pontassievese di fare un nuovo Piano Marini scorge anche l’opportunità di pensarne uno più allargato ai territori vicini, un Piano Strutturale Intercomunale, una sfida lanciata dalla Regione dopo la nascita della Citta Metropolitana di Firenze che potrebbe essere anche l’occasione per iniziare a creare concretamente un percorso che potrebbe portare alla creazione del Comune Unico della Valdisieve.
“Proporrò alle amministrazioni limitrofe di valutare l’opportunità di redigere un Piano Strutturale Intercomunale, che possa rappresentare un atto concreto verso la costituzione di un futuro Comune Unico” conclude il Sindaco nella nota.
LE REAZIONI POLITICHE. Apprezzamento alle parole di Marini arrivano dallo stesso PD che, in una nota firmata dal segretario comunale Stefano Gamberi, rivendica di aver intrapreso la discussione che ha portato al documento presentato alcune settimane fa e gli incontri promossi, e dichiara che quella del Sindaco è una “scelta che sosteniamo con profonda e consapevole convinzione” e che “davvero adesso si tratta di saper individuare le opportunità di sviluppo per il nostro territorio e il futuro di Pontassieve”.
“Oggi siamo di fronte ad una scelta strategico/politica, nuovo piano strutturale e conseguente nuovo regolamento urbanistico, di rilevante importanza per Pontassieve e tutta la Val di Sieve annunciata dal sindaco – conclude Gamberi – Scelta che dovrà vedere tutta Pontassieve protagonista nel disegnare il proprio futuro“.
Sostegno arriva anche dalla Lista Civica “Per Monica Marini Sindaco” che accoglie con piacere ed estremo interesse le parole dette dal Sindaco e che sono state condivise in sede di riunione di maggioranza e annunciate nelle ultime ore. “La Lista e i suoi rappresentanti in Consiglio Comunale sono fieri e orgogliosi di prendere parte a un percorso nuovo e partecipato nella direzione dell’auspicato cambio di passo nella concezione strategica della Pontassieve di domani – dice la nota firmata da i consiglieri Mattia Canestri e Silvia Colombo e dal coordinatore della lista civica Andrea Tomada – Intraprendere questo percorso rende le forze politiche della maggioranza, e non solo, responsabili e partecipi di una scelta che volge verso una discussione politica e amministrativa di ampio respiro e inclusiva rispetto a sensibilità moderne e mutate – concludono – Pertanto sosteniamo con estrema convinzione la scelta del Sindaco, certi che la direzione oggi intrapresa sia un ulteriore tassello nella costruzione di un vero e proprio “modello Pontassieve”.
Dal Movimento 5 Stelle il commento arriva nel pomeriggio. Simone Gori dal profilo Facebook “Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle Pontassieve” si dice contento anche se, da quanto scrive, si percepisce un leggero fastidio nel non vedere mai citato il movimento che, anche in campagna elettorale, aveva promosso la scelta di ripensare totalmente l’area estendendo la riflessione a tutto il territorio. “Tutti oggi prendono la rincorsa per mettersi le medaglie al petto, io sono contentissimo della scelta dell’amministrazione Marini di ripensare il tutto sull’area ex FS. Qualche volta dare a Cesare quello che è di Cesare non sarebbe male, fate voi – scrive Gori – Non importa chi lo fa basta venga fatto. Voi sapete fare la politica e i proclami, io continuo a controllare quello che fate e non mollerò un istante fino a che non verrà fatto solo ed esclusivamente il bene dei cittadini. Siamo sempre disponibili come più volte dimostrato ad un dialogo costruttivo, perché i Pontassievesi hanno pagato milioni di lire e ancora devono pagare 1.8 milioni di euro, è giusto che quell’area diventi un bene per la comunità in tutti i suoi aspetti a 360 gradi“.