FIRENZE – Il termovalorizzatore di Selvapiana non sarà realizzato. L’ufficialità è arrivata questa mattina quando i Sindaci dei Comuni della Valdisieve hanno firmato un accordo con Regione Toscana, ATO Toscana Centro, Aer Spa e Aer Impianti che prevede, entro il 2015, la definita uscita dell’impianto dal piano regionale dei rifiuti.
La notizia, che Sieve Notizie aveva già diffuso negli scorsi giorni, viene così confermata e viene ufficializzata in un atto che definisce le tappe e le modalità con cui sarà chiusa una spinosa vicenda che, sopratutto negli ultimi anni, ha alimentato un forte dibattito pubblico e politico.
Secondo quanto prevede l’accordo, la Regione – dati alla mano – entro l’anno deciderà se eliminare o meno il futuro impianto rufinese dalla programmazione e dai piani dei rifiuti interprovinciali e regionali valutando la percentuale di raccolta differenziata e la sostenibilità dell’impianto (Oggi, per quantità di rifiuti prodotti, economicamente non sostenibile).
Se la Regione deciderà di non costruirlo ed eliminarlo dal piano regionale, ATO Toscana Centro dovrà rimborsare i costi di progettazione che Aer Impianti ha sostenuto in questi anni (2,6 milioni di euro) e lo farà spalmando questa cifra sulla TARI dei 68 Comuni dell’ATO, ossia sulle utenze della provincia di Firenze, Prato e Pistoia (Territorio di 1,5 milioni di residenti).
Per ogni utenza – facendo un calcolo molto approssimativo – eliminare l’impianto di Selvapiana significa quindi pagare tra i 2 e 4 euro in più nella TARI 2016.
“L’atto di oggi, fortemente sostenuto dalle Amministrazioni, mette un punto fermo ad una vicenda che da molti anni è stata oggetto di scelte e dibattito sul territorio – dicono i Sindaci della Valdisieve che hanno firmato il protocollo – Più di 10 anni fa, infatti, responsabilmente fu scelto di realizzare un impianto per i rifiuti del territorio, secondo la pianificazione vigente”.
Dieci anni dopo aver preso quella scelta, a fronte dell’aumento della raccolta differenziata – in Valdisieve arrivata nel 2014 al 69,43% – tutti i Sindaci negli scorsi due anni hanno deciso di ritornare sui propri passi dichiarandosi contrari alla costruzione dell’inceneritore e lavorando per evitare la realizzazione dell’impianto che, vista la riduzione dei rifiuti, non sarebbe più servito. Una soluzione che per anni i comitati e associazioni contrari al termovalorizzatore avevano più volte chiesto. Oggi la risposta.
“In questi anni le buone pratiche di raccolta rifiuti, realizzate insieme a tutti i cittadini, ed un miglioramento delle percentuali di raccolta differenziata hanno portato alla decisione di non realizzare l’impianto, visto che il volume di rifiuti è inferiore a quello previsto per realizzarlo – concludono i Sindaci – I costi di progettazione, inferiori rispetto a quelli di realizzazione, saranno sostenuti grazie all’accordo raggiunto con ATO Toscana Centro”.
Una soluzione – quella di condividere il rimborso dei costi di progettazione con i Comuni compresi nelle province di Firenze, Prato e Pistoia – più sostenibile rispetto a quella prospettata negli scorsi anni che vedeva come unica risoluzione il rimborso sulle spalle dei soli Comuni della Valdisieve e del Valdarno fiorentino. Inoltre questa scelta rappresenta per i cittadini anche un costo sensibilmente minore rispetto alle tariffe che verrebbero applicate nel caso di realizzazione dell’inceneritore.
Secondo la Regione Toscana, la valutazione di rimettere in discussione l’impianto di Selvapiana è nata da una serie di considerazioni alla luce di un flusso di rifiuti che in Toscana è in calo dal 2008 e la sostenibilità di un impianto di termovalorizzazione diventava quindi difficilmente giustificabile, sia per la programmazione pubblica sia per i riflessi che poteva avere sulle tariffe a carico dei cittadini.
L’area di Selvapiana d’altra parte sarà mantenuta vincolata ad ospitare impianti legati ai rifiuti, in particolare prevedendo una riconversione che destini l’area a un centro di raccolta o, meglio, a un centro di riciclo per le frazioni che si riescono a differenziare sapendo che il nuovo Piano regionale da qui al 2020 fissa obiettivi ambiziosi sia per la differenziazione che per il riciclo.