PONTASSIEVE – Maurizio Gori, 54enne di Dicomano, sposato con 2 figli, Tecnico Funzionario presso la Città Metropolitana di Firenze. E’ uno dei 7 candidati regionali della Valdisieve che si presenterà nel collegio “Firenze 2” nella lista del Movimento 5 Stelle il cui candidato Presidente è Giacomo Giannarelli.
Gori nel suo percorso professionale – trent’anni di lavoro presso Regione Toscana e Provincia di Firenze e ora Citta’ Metropolitana di Firenze – ci rivela di aver maturato una forte esperienza nel settore ambientale, rifiuti e bonifiche siti inquinati, rischio idraulico e idrogeologico.
Poi l’attivismo politico, con il Met up Mugello 5 Stelle ha partecipato attivamente all’organizzazione delle varie iniziative sui temi che ha avuto sempre a cuore quali “Strategia Rifiuti Zero” “Acqua Pubblica”. Attento ai problemi del territorio svolge attività di volontariato in parrocchia, membro del Comitato di frazione, del Comitato contro la centrale a biomasse di Petrona.
Perché ha deciso di candidarsi come consigliere della Regione Toscana?
L’idea di candidarmi alle elezioni Regionali non nasce da una mia iniziativa ma è stata una scelta condivisa del mio gruppo, che mi ha individuato come suo portavoce forte della mia esperienza trentennale nei vari settori della pubblica amministrazione, un valore aggiunto da mettere a disposizione del Movimento. L’idea si è poi concretizzata mediante una consultazione on-line che ha visto coinvolti tutti gli attivisti della provincia di Firenze.
Cosa la distingue dagli altri candidati e come le sue capacità potranno tornare utili in Regione?
Io penso che chi ha esperienza diretta delle dinamiche e delle normative di un vasto settore può agire nel modo migliore per apportare cambiamenti o aggiustamenti produttivi ed efficaci. In poche parole se conosci il lavoro lo puoi gestire e organizzare in modo mirato. Gli altri candidati sono perlopiù politici di professione, ricattabili sulle scelte dal vertice di partito, non sanno gestire la cosa pubblica dal punto di vista pratico, infatti i risultati sono sotto gli occhi di tutti o perlomeno di chi li vuole vedere.
Quali sono secondo lei i problemi della zona della Valdisieve e quali le possibili soluzioni da proporre in consiglio regionale?
Il problema principale è stata la cattiva gestione del nostro territorio, carente di una pianificazione attenta all’ambiente e alla salute dei cittadini e non ha saputo valorizzare e aiutare le micro economie locali. Scelte sbagliate come la chiusura del centro Diabetologico e del Poliambulatorio che costringe cittadini a massacranti trasferimenti e costi maggiorati, l’inceneritore di Selvapiana, del quale 3,4 milioni di euro di costi di progettazione, ricadranno in bolletta dei cittadini senza nessun ritorno per la collettività.
Quali i punti di forza di questa zona che andrebbero valorizzati?
Vanno valorizzate tutte le microeconomie locali di qualità che se supportate con incentivi possono far rivivere le attività legate al territorio specialmente quello montano. Dobbiamo valorizzare i nostri fiumi dal punto di vista turistico, sportivo e energetico, sostenere e sviluppare sono l’agricoltura e l’agritursmo. Abbiamo percorsi bellissimi e paesaggi mozzafiato da far conoscere anche con guide locali agli amanti della mountain bike, dell’equitazione, del trekking.
A quale impegno promesso ai cittadini tiene di più?
Non mi sento di fare false promesse, come gli 80 euro e i 500 ai pensionati, non c’è un impegno più importante di altri, mi sento in grado di garantire ai miei concittadini che gestiremo la cosa pubblica con oculatezza, senza sprechi attenta al sociale. Un’altra cosa mi sento di dire chi sbaglia paga di tasca propria sia a livello politico che manageriale non è più possibile pagare gli errori con i soldi dei contribuenti.
Un appello agli elettori della Valdisieve
Non è la prima volta che mi sento dire noi cinque stelle non siamo credibili e provo francamente indignazione al pensiero che rappresentanti della politica attuale che si sono macchiati di gravi reati di corruzione e malaffare vengano ritenuti “credibili”, mentre i nostri parlamentari, che si sono tagliati lo stipendio e che si oppongono con tutte le loro forze allo scempio della Costituzione, sono percepiti ancora come immaturi, inaffidabili, inconcludenti.
Non sono credibile? Mettetemi alla prova: accordatemi il vostro consenso e non vi deluderò.