PONTASSIEVE – Live in Sieve porta in piazza cibo arabo e musiche dal mondo per salutare ed aiutare il Popolo Saharawi.
Il prossimo giovedì 23 luglio 2015, nel quarantesimo anniversario dell’occupazione del Sahara Occidentale e dell’esilio di gran parte del Popolo Saharawi nel deserto algerino, l’Associazione Sulla Sieve insieme al gruppo Hurria di Pelago hanno deciso di dedicare una serata ai bambini Saharawi, da qualche settimana ospitati sul territorio.
Dalle 19.00 chi arriverà in piazza Verdi potrà da subito provare un aperitivo particolare a base di cibo arabo tradizionale; ad animare la prima parte della serata sarà la band bolognese Hudud (Confini), con musiche della tradizione palestinese e mediorientale.
La serata proseguirà quindi con il coinvolgente spettacolo di percussioni afro-brasiliane del mega-gruppo Bandão, che faranno ballare la piazza con un divertente programma suonato e ballato da un ensemble di 30 elementi.
Il tutto alla presenza dei 10 bambini Saharawi ospitati quest’anno in Valdisieve, con i quali sarà possibile prendere il tipico tè del deserto comodamente seduti su un tappeto, alla loro maniera.
La data del 23 luglio non è casuale: ricorre infatti il Saharawi Day, giornata nazionale di mobilitazione a favore della causa del Popolo Saharawi indetta ogni anno da ANSPS Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Saharawi.
L’incasso della serata andrà come sempre in beneficenza: parte dello stesso servirà a coprire le spese dell’accoglienza dei bambini sul territorio.
Per il Presidente di Saharawinsieme Onlus, Mauro Terrosi, “la serata del 23 luglio sarà un’occasione importante per parlare di questa situazione drammatica e purtroppo, a quarant’anni dal suo inizio, ancora sconosciuta ai più. Ma non solo“.
“Per il secondo anno consecutivo troviamo una grande disponibilità da parte dell’associazione culturale Sulla Sieve, ragazzi che si dimostrano sensibili al tema e si danno da fare per aiutare le tante associazioni e comuni che da anni si impegnano nella difficile trasmissione di un messaggio di Pace, solidarietà, dignità – dice Terrosi – Siamo grati all’associazione e speriamo di veder partecipare tante persone, come tanti sono i nuovi volontari che quest’anno si sono avvicinati alla causa Saharawi. Fare volontariato in associazioni come queste è, per i ragazzi della Valdisieve, un vero e proprio vaccino contro il razzismo e l’indifferenza”.