Pontassieve, protesta delle Sentinelle in piedi contestata da oltre 100 persone

PONTASSIEVE – Tra le 100 e le 150 persone hanno manifestato contro la protesta delle Sentinelle in piedi che si è svolta questo pomeriggio a Pontassieve.

In Piazza Vittorio Emanuele II, piazza davanti al Comune, il movimento a favore della “famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna” ha espresso, leggendo un libro in piedi per circa un’ora, il proprio dissenso al disegno di legge Cirinnà che prevede l’introduzione nel codice civile delle convivenze tra persone dello stesso sesso con diritti simili a quelli derivanti dal matrimonio. Una manifestazione pacifica, in cui hanno partecipato circa 35 persone di tutte le età.

A questa ha replicato una festosa, rumorosa e pacifica contromanifestazione di chi, saputo della protesta, ha deciso di unirsi e manifestare per difendere e sostenere l’approvazione dell’estensione dei diritti civili.

Divisi da un cordone di polizia, che ha vigilato e assicurato lo svolgimento della protesta delle Sentinelle in piedi (iniziata intorno alle 16.00 e conclusasi intorno alle 17.15), le due manifestazioni si sono svolte senza problemi. Da un lato le Sentinelle in piedi silenziose hanno letto un libro, dall’altra un centinaio di persone hanno inneggiato qualche coro, mostrato qualche cartello e espresso tutto il proprio dissenso alla protesta, anche con qualche bacio.

Nessun motivo particolare sul perché la manifestazione sia stata organizzata a Pontassieve ed è stata smentita la voce che li voleva qui perché Comune in cui risiede il Presidente del Consiglio.

Alcuni cittadini di Pontassieve hanno chiesto di fare questa veglia. Non c’è nessun altro motivo – rivela a Sieve Notizie a margine dell’iniziativa Benedetto Rocchi, il portavoce delle Sentinelle in piedi – Facciamo manifestazioni in tutta Italia, dai paesi grandi a quelli piccoli, per testimoniare quello in cui crediamo”.

Il motivo della manifestazione delle Sentinelle in piedi, ci ribadiscono, è quello di protestare contro il DDL Cirinnà.La cosa che mi spaventa di più è il concreto rischio che venga legalizzata la pratica dell’utero in affitto, che considero inumana, – continua Rocchi delle Sentinelle in piedi – e poi la concreta possibilità che venga resa possibile l’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso. Sono cose che non ritengo giuste e per questo civilmente mi oppongo e dimostro”.

Sulla contromanifestazione ironicamente le Sentinelle in piedi ci spiegano che “è come ritrovare un vecchio amico – conclude il portavoce delle sentinelle in piedi – tutte le volte che andiamo in Piazza c’è qualcuno che manifesta. Siamo in democrazia e noi manifestiamo con il nostro silenzio per manifestare la nostra vigilanza e la nostra volontà di non essere contro nessuno e neanche contro chi ci contesta. È un paese libero e nei limiti della legge si può fare anche questo”.

Dall’altra parte della Piazza una visione radicalmente opposta e differente, anche se la parola “contromanifestazione” non gli va a genio.Ci siamo semplicemente ritrovati qui a dire con serenità che ci sono persone che vogliono vivere libere” ci rivela Marica.

Ed è da questa parte della Piazza che arriva la richiesta di approvare il disegno di legge Cirinnà.Siamo qui sopratutto per manifestare il nostro sentimento di disagio in un paese che è indietro rispetto a tutto il resto d’Europa e del mondo e non possiamo permetterci di lasciare fuori grossa parte dei cittadini di questo paese senza alcun diritto – ci rivela Fabio, un ragazzo che tiene a precisare che nella legge non si fa menzione dell’utero in affitto e si dice favorevole alle adozioni da parte di una coppia omosessuale che “darebbe un futuro ad un bambino che, in orfanotrofio, non avrebbe

La mia speranza – conclude Fabio – è che si possa arrivare al più presto all’approvazione del decreto legge Cirinnà perché è un passo in avanti rispetto al niente che abbiamo avuto fino adesso. Molti paesi dalle unioni civili son passati al matrimonio egualitario per tutte le persone”.