PONTASSIEVE – Poche ore all’inizio del 1° Palio del Bardiccio, manifestazione che tra Pelago e Pontassieve metterà in risalto un tipico prodotto della Valdisieve con eventi enogastronomici, gare culinarie e proposte di macellai.
Dal 4 al 6 marzo San Francesco (frazione del Comune di Pelago) ospiterà una tre giorni interamente dedicata ad un insaccato, che appare come una lunga salsiccia, ottenuto dalla macinazioni di quelle parti “meno nobili” della carne di maiale e carne di manzo. Un prodotto tipico della Valdisieve che non vanta imitazioni e rivali in tutto il mondo.
Un evento che si terrà tra Piazza Fellini e l’ex fabbrica di tappeti nella frazione del Comune di Pelago e che ruota intorno ad un Palio per “La miglior interpretazione del Bardiccio”, un concorso di cucina aperto a tutti coloro che desiderano di cimentarsi nella preparazione di piatti a base di bardiccio e consegnerà al macellaio che avrà fornito il bardiccio del piatto vincitore il Palio da esporre nella propria attività, un segno inconfondibile di una certificazione popolare su un prodotto tipico.
La manifestazione è organizzata e diretta dall’Associazione Cavolo a merenda, in collaborazione con Ruffino, il patrocinio dei Comuni di Pontassieve e Pelago e con il supporto dell’Unione dei Comuni Valdisieve Valdarno e dell’associazione Agiva Federcarni.
Ma perché valorizzare il Bardiccio? E cosa ci si aspetta da questa manifestazione? Lo abbiamo chiesto a Stefano Frassineti, chef di Toscani da Sempre e mente che ha ideato, insieme agli altri promotori, questa iniziativa.
Perché ti è venuto in mente di valorizzare questo prodotto e non altri?
E’ l’unico prodotto di cui possiamo vantare una esclusività mondiale perché oltre a questa zona non viene fatta da nessun’altra parte. Recentemente c’è stata addirittura la rivendicazione delle origini e pare che il nome Bardiccio sia stato creato a Rufina all’inizio del 900′. Non è quindi solo un ingrediente ma anche un pezzo di identità di cui andare un po’ fieri ed orgogliosi.
La parte meno nobile del maiale quindi diventa regina della Valdisieve per tre giorni…
Non solo in Valdisieve. Abbiamo nominato il 2016 l’anno internazionale del bardiccio. Quindi abbiamo in programma tanti eventi fuori dalla Valdisieve per rendere protagonista questo prodotto e quindi anche il territorio. Quello del Palio del Bardiccio sarà solo il primo di una serie di eventi che valorizzerà il bardiccio nel corso di quest’anno.
Intanto partiamo facendolo riscoprire in Valdisieve. Che risposta avete avuto in questi giorni?
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla partecipazione popolare in quanto il Palio, il concorso aperto a tutti – professionisti e non – ha registrato un afflusso incredibile e siamo oltre le 32 ricette presentate. Quindi ne vedremo delle belle e… delle buone.
La squadra che ha ideato tutto è quella di Cookstock…
Ormai siamo una squadra collaudata e consolidata: L’Associazione Cavolo a Merenda, insieme a Ruffino e alla collaborazione delle istituzioni. Siamo sempre di più, tanta gente si è avvicinata per dare una mano. Non possiamo paragonare questo evento a Cookstock l’attenzione che si crea attorno a queste manifestazioni ci fa capire come la cultura e tradizione enograstronomica sia molto sentita dalla Valdisieve.
Le aspettative?
Mi auguro solo una grossa partecipazione. Vorrei vedere la gente soddisfatta per quello che ha mangiato. Vedere tante persone nell’ex fabbrica di tappeti ma anche in Piazza Fellini, quella dedicata ai macellai, dove si potrà mangiare il bardiccio in moltissime versioni ideate. A noi principalmente interessa che il bardiccio torni alla ribalta.