Rufina, Pinzani racconta gli ultimi due anni. “Realizzato il 40% del programma elettorale”

RUFINA – “Abbiamo realizzato il 40% del nostro programma elettorale”. Sono passati due anni da quel 25 maggio 2014 quando Mauro Pinzani, con il 75,50% dei voti, è stato eletto per la seconda volta Sindaco di Rufina. Sono due anni di mandato che lui definisce “attenti”, misurando tutto con precisione, con una programmazione al centesimo delle risorse pubbliche impiegate “anche grazie ai dipendenti della macchina comunale”.

Pinzani a Sieve Notizie fa il bilancio di questa prima parte della sua legislatura controllando cose fatte, punti del programma in fase di realizzazione e quelli che nei prossimi tre anni saranno definiti, senza nascondere le difficoltà di un Comune che, appena festeggiati i 100 anni, si trova sempre a fare i conti con nuove norme, nuovi obblighi e sempre minori risorse.

Come punti rispettati Pinzani cita la riapertura del centro diabetologico, l’impegno per valorizzare le Associazioni di volontariato, la costante attenzione e concentrazione di energie per mettere a norma tutte le scuole del territorio. Tra i punti su cui si sta lavorando c’è l’ampliamento della biblioteca – che sarà realizzato dopo il trasferimento dell’archivio – la creazione di un sistema tecnologico, simile a Google Street View, che consentirà di promuovere le attività del territorio, l’estensione – quasi terminata – della banda larga in tutte le zone di Rufina e la volontà di trovare ancor più maggiori sinergie con le realtà sportive grazie all’Osservatorio sullo sport.

Sulla Casa della salute? “Non firmerò nessun altro accordo, dopo gli ultimi due che non sono stati rispettati, fino a quando saremo sicuri che questo si potrà rispettare”. Una nuova forma gestionale per Villa Poggio Reale? “Non so se la faremo ma attualmente viene messa a disposizione di molte Associazioni, attività, iniziative”.

Poi i grandi temi, dal termovalorizzatore di Selvapiana alla variante della SS67, il futuro dell’Unione di Comuni e una eventuale fusione con i Comuni limitrofi.

Uno dei punti del tuo programma elettorale a cui tiene di più e su cui stai concentrando le maggiori energie?
Concludere la progettazione di interventi sulle scuole con messa a norma sismica e impiantistica. Siamo al 90% del lavoro. Il prossimo anno daremo via ai lavori alla Mazzini, entro l’anno uscirà la nuova graduatoria per la messa a norma per il progetto del tetto ed efficientamento energetico della materna, su cui abbiamo già fatto l’antisismica, e siamo in definizione del progetto del corpo centrale della scuola media. Per il resto abbiamo messo a posto tutto.

Rufina ha un punto fermo, che è quello della variante alla SS67. Quale la situazione attuale?
Per la variante, come ha detto il Viceministro ai trasporti, come confermato dall’assessore regionale e i vertici di ANAS, nel 2017 ci devono consegnare l’appaltabilità dell’opera. In questi due anni di mandato abbiamo assillato tutti i soggetti coinvolti, e la progettazione, che era incagliata, è tornata ad ANAS. Grazie al Comune di Dicomano, che ha accettato di dividere in due il progetto originario, si è sbloccata la situazione. Prima dell’estate chiederemo un ulteriore incontro per verificare la progettazione. Sul tracciato esistente invece sono conclusi i progetti per metterlo in sicurezza ed entro l’anno potranno prenderanno il via i lavori. Aspettiamo solo i finanziamenti.

Il termovalorizzatore di Selvapiana? Ancora non è stato eliminato dal Piano Regionale dei rifiuti…
Il termovalorizzatore non si farà. La procedura è già iniziata, gli atti propedeutici per fare la variante sono fatti e l’uscita dell’impianto di Selvapiana dal Piano è un processo irreversibile. Non ci sono più le condizioni per costruirlo e con la fine del 2016 non ci saranno più neanche le condizioni giuridiche. Dopo dovremo concentrare l’attenzione su come utilizzare quel sito che dovrà essere al servizio del ciclo dei rifiuti”.

Altro macrotema è l’Unione di Comuni, ente messo in discussione sul rapporto di costi e servizi erogati. Lei come la pensa?
Il mio giudizio sull’Unione è positivo, ha dato e sta dando frutti e non costa molto, costa esattamente quello per cui è stato strutturato. Mai e poi mai in chiave di servizi e mutualità si fa i conti della serva, perché i cittadini sono tutti uguali. Discuto con tutti ed ogni posizione è legittima, ma il mio mandato politico ed elettorale è lavorare per rafforzare l’Unione aggiungendo servizi associati importanti. Prima di qualsiasi cosa, anche del riassetto istituzionale, si lavora sull’ottimizzazione dei servizi associati e la strutturazione di questi servizi dentro il quadro territoriale. Tutto quello che si fa in termini di gestione associata e riassetto istituzionale si fa solo ed esclusivamente all’interno dell’Unione di Comuni, quadro di riferimento che anche la Regione Toscana sta sponsorizzando.

Al destino dell’Unione ormai si collega il futuro delle fusioni di Comuni…
Per fare delle buone fusioni il preliminare è il rafforzamento delle gestioni associate che devono rimanere anche dopo una fusione, perché la fusione non è alternativa all’Unione di Comuni. Senza Unione di Comuni, organo istituzionale e di garanzia, per me non c’è più discussione sui servizi associati e riassetto istituzionale come fusioni, aggregazioni e convenzioni. Prima arrivano i servizi associati, un quadro di unità territoriale forte, e dopo si ragiona. Ma non è necessario che lo decida io. Anche se sono il Sindaco, le decisioni si prendono collegialmente. Da solo non decido niente”.

Alle fusioni però ci state pensando perché avete ipotizzato cinque possibili Comuni unici…
No. Abbiamo messo nero su bianco uno strumento di valutazione. Solo questo. Per fare le cose bisogna conoscerle e quel documento, che ha preso i complimenti del segretario regionale del PD indicandolo come strumento che dovrebbero fare tutti, consente di comprendere esattamente il contesto normativo in cui ci si muove, i benefici e le criticità. La fusione non è obbligatoria mentre è importante costruire e rafforzare un progetto territoriale unito. La fusione può fallire ma non può rompersi una unità territoriale.

Mancano tre anni. Con quale traguardo vorresti chiudere questo mandato?
Finire e completare tutti gli interventi sulle scuole. Tutto il programma elettorale gira intorno alle scuole, che sono la nostra priorità. Sono il tema principale di questo mandato ed è anche uno degli obiettivi che mi sono posto quando ho deciso di fare il Sindaco.

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