FIRENZE – Serena Spinelli lascia il Partito Democratico (PD) ed aderisce ad “Articolo 1 – Movimento democratico e progressista” (Mdp), movimento nato nelle scorse settimane a seguito di una frattura-scissione nazionale all’interno del PD a cui ha aderito anche il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
La consigliera regionale, eletta nella circoscrizione che comprende anche la Valdisieve, decide quindi di lasciare la maggioranza per entrare a far parte di un nuovo soggetto politico in cui “continuare a rappresentare al meglio il mio territorio all’interno delle politiche regionali”. Per “tener fede al programma con il quale sono stata eletta e alle mie idee, con le quali continuerò a propormi come interlocutore attivo per amministratori e cittadini”.
Secondo la consigliera, che con una lunga nota ha comunicato e motivato la sua scelta, nel PD “non c’era più aria. Insieme ad altri ho provato a chiedere che si aprissero le finestre, ma non è andata così”.
A far scattare la molla un incontro organizzato alla Casa del Popolo delle Sieci, “con le persone che, con il loro sostegno e la loro fiducia, hanno reso possibile il mio attuale compito di consigliera regionale della Toscana. C’erano circa settanta persone, una bella atmosfera e ovviamente anche alcune posizioni diverse, com’è giusto che sia”.
Spinelli scrive che nel PD è diventato impossibile riconoscersi nella sinistra “che dialoga con le associazioni, con il terzo settore, con i sindacati, con il mondo della scuola, delle università e della cultura, e che rappresenta una grande forza popolare, radicata nella società e nei territori. Una sinistra aperta e plurale” e che “la possibilità di costruire un dibattito, di porre dei temi, di elaborare un pensiero politico, di costruire progetti sui territori è praticamente scomparsa, e anche la partecipazione e il coinvolgimento degli iscritti e dei circoli si è ridotta a raccolte di firme e appuntamenti elettorali. Il tutto descritto come uno scontro ostinato dei “gufi” contro gli “illuminati””.
Una scelta sofferta. “Ho riflettuto a lungo prima di decidere – dice Spinelli – In queste settimane non ho trascorso tutto il tempo a pensare, ma molto di più a confrontarmi, a parlare, a discutere anche animatamente, ad ascoltare quello che pensavano i miei amici, compagni, sostenitori, elettori, parenti, amministratori, concittadini. Ho fatto così perché credo che la Politica, anche quando si basa su scelte individuali, deve restare sempre un fatto collettivo”.
Spinelli denuncia che i fenomeni complessi che si stanno avvicendando – diseguaglianza, povertà in aumento, lavoro incerto, scenario europeo e occidentale inquietante, con l’avanzare delle destre sovraniste, xenofobe e populiste – devono essere affrontati con politiche di sinistra che il PD però non rappresenta più.
E’ tutta colpa di Renzi? “Non lo penso affatto. La sinistra è in ritardo da tempo, purtroppo. Negli ultimi anni il Paese sta peggio. Il PD e il suo segretario non hanno centrato l’obiettivo di grande cambiamento riformista col quale si erano presentati. E anche il partito è profondamente cambiato, e secondo me non in meglio”.
Per Spinelli il PD però non sarà un avversario politico, “perché gli avversari sono la destra e il populismo sfascista. E dentro o fuori dal PD mi troverete sempre dalla stessa parte, dalla parte di chi è rimasto indietro e ha il diritto di tornare al passo. E’ su questo che voglio continuare a basare il mio impegno e la mia passione politica – conclude Spinelli – Perché adesso l’alternativa c’è, ed è per questo che insieme alle tante emozioni di questi giorni, sento anche l’entusiasmo delle nuove sfide”.