Termovalorizzatore di Selvapiana, Consiglio regionale elimina l’impianto dal Piano dei rifiuti

FIRENZE – Addio al termovalorizzatore di Selvapiana. Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato l’eliminazione dell’impianto “I Cipressi”, nel Comune di Rufina, dal Piano regionale di gestione dei rifiuti.

Dopo l’approvazione di questa modifica da parte della giunta regionale, poi passata in commissione ambiente, si conclude – con il voto favorevole da parte dell’aula – una lunga vicenda, densa di perplessità e proteste, dibattiti, scontri, attriti, manifestazioni e opinioni mutate, passi indietro e, infine, penali (Più precisamente rimborsi dei costi sostenuti).

Una vicenda che parte da lontano, da quando – con convinzione – il PD provinciale e toscano decise di individuare l’impianto “I Cipressi” come sito dove poter realizzare un termovalorizzatore. Per lo scopo fu creata una nuova società – Aer Impianti – e fu fatto un progetto (mai realizzato) su cui sono quasi da subito nate perplessità a causa del progressivo miglioramento della raccolta differenziata – e quindi una minore quantità di rifiuti da bruciare – che ha portato a stimare l’impianto come non più redditivo e quindi non economicamente sostenibile (Così si espresse nel 2013 l’allora assessore al bilancio del Comune di Pontassieve)

Tutto non senza passare da numerose proteste e manifestazioni di chi in tanti anni si è battuto contro il termovalorizzatore – l’ultima significativa risale ad aprile 2013 – a cui poi sono seguiti i passi indietro della politica locale, sempre in quota PD.

Perché, visti i numeri della raccolta differenziata e gli scenari mutati, le amministrazioni locali non hanno più appoggiato il progetto del nuovo impianto ma, anzi, lo hanno contrastato chiedendo alla Regione – che intanto aveva preso dalla Provincia le deleghe sui rifiuti – di bloccare il progetto ed eliminare l’impianto di Selvapiana dal piano regionale.

Un ripensamento politico che si è fatto vivo nel 2014, anno in cui tutti i candidati Sindaci della Valdisieve (Compresi quelli del PD) avevano annunciato nei programmi elettorali la loro contrarietà all’impianto. Ripensamento poi concretizzato nel gennaio 2015, quando hanno inviato alla Regione la richiesta di verificarne e stabilirne l’effettiva necessità.

Ad Aprile 2015 l’accordo con la Regione per avviare una verifica delle mutate condizioni. A febbraio 2016 la conferma dell’inutilità dell’impianto – come descritta dall’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ATO Toscana Centro – che ha poi portato la giunta regionale a modificare il Piano.

“Negli ultimi tre anni – spiegano i Sindaci che compongono l’Unione Valdarno e Valdisieve (Pelago, Londa, San Godenzo, Rufina, Pontassieve, Reggello) – abbiamo lavorato per questo obiettivo. Oggi vediamo sancita dal Consiglio Regionale questa volontà. Era l’esito che ci aspettavamo dopo il protocollo del 2015 e di questo siamo molto soddisfatti. Soddisfazione che si unisce – concludono – ai ringraziamenti a tutti i soggetti coinvolti, in modo particolare al Presidente e all’Assessore regionale e ai funzionari coinvolti per la serietà e professionalità con cui è stato portato avanti il percorso. Oggi, con questo ulteriore passaggio avvenuto da parte dei Consiglieri regionali, è stata data una risposta politica importante alle nostre comunità, togliendo ogni dubbio sull’impegno che avevamo preso con i cittadini”.

Ma quella appena fatta non è una operazione indolore perché – come previsto nell’accordo – i soldi già spesi da Aer Impianti per la progettazione dell’impianto (2,6 milioni di euro) saranno rimborsati dai cittadini (attraverso l’ATO Toscana Centro): la cifra sarà spalmata sulla TARI dei 68 Comuni dell’ATO Toscana Centro, ossia sulle utenze della provincia di Firenze, Prato e Pistoia (Territorio di 1,5 milioni di residenti). Ogni cittadino quindi dovrà pagare tra i 2 e 4 euro in più nella TARI, probabilmente quella del 2018.

A ratificare ed approvare questa modifica, come ultimo atto, il passaggio in Consiglio Regionale, preceduto da una audizione in commissione ambiente di Mauro Pinzani, Sindaco di Rufina, che ha precisato come l’amministrazione negli ultimi 12 – 13 anni si sia impegnata molto, con oltre 600mila euro di investimenti, riuscendo ad arrivare a una percentuale di raccolta differenziata vicina al 94 per cento.

Grande soddisfazione da parte delle consigliere regionali Fiammetta Capirossi (PD) e da Serena Spinelli (Articolo UNO – Movimento democratico e progressista). “Una conclusione che un intero territorio auspica da tempo – dice Capirossi – Le scelte di un intero territorio e dei suoi amministratori sono state attentamente valutate e infine giustamente accolte dalla Regione Toscana”.

Con la modifica del Piano la Toscana dimostra ancora una volta capacità di collocare i rifiuti con consapevolezza e chiarezza e di farlo senza atteggiamenti pregiudiziali” dice Spinelli che commentando l’aumento della raccolta differenziata sottolinea che “così ci avviciniamo agli obiettivi europei e incentiviamo un indotto che non potrà che portare benefici nel nostro territorio e in tutta la Toscana”.

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