RUFINA – La variante alla Strada Statale 67 dell’abitato di Rufina si farà. Ma ancora non c’è un progetto e sarà difficile, se non impossibile, iniziare i lavori e vedere un cantiere prima del 2020.
A rivelarlo è stata Anas, società pubblica che si occupa delle reti stradali, che ieri sera, ad una assemblea promossa dall’Associazione “RufinaCheVerrà”, per bocca di Raffaele Celia, responsabile coordinamento territoriale Anas Centro Toscana-Marche-Umbria, ha rivelato un nuovo cronoprogramma di massima che stima i tempi per la progettazione e la realizzazione dell’opera.
Dopo due anni e mezzo dall’ultimo incontro pubblico sul tema – in cui il Viceministro ai trasporti Riccardo Nencini annunciò l’appaltabilità della variante già nel 2017 – Anas ha confermato la volontà di investire 75 milioni di euro per realizzare l’opera, ma ha anche rivelato che non è stato ancora definito un progetto preliminare. Attualmente, i tecnici stanno ancora esaminando il progetto fatto nel 2010 dall’allora Provincia di Firenze (Oggi Città Metropolitana, ndr) che all’epoca ebbe il compito di definirlo.
Negli ultimi due anni quindi Anas ha studiato, e sta ancora studiando, gli adeguamenti al vecchio progetto, anche alla luce delle nuove normative in materia di progettazione stradale.
Per vedere un progetto di massima (preliminare), poi quello definitivo e poi quello esecutivo, si dovrà attendere il 2018 (Anche se non è stato precisato in quale periodo dell’anno, ndr). Nel 2019 si può quindi stimare la gara per i lavori (con due anni di ritardo rispetto alla promessa fatta due anni fa, ndr) e, ricorsi permettendo, l’avvio dei lavori per l’anno successivo.
Attualmente – spiega Celia – è in atto la fase di aggiornamento del progetto elaborato dalla Provincia di Firenze, ma “ad agosto 2017 è prevista la stipula contratto di programma tra Anas e Ministero, per avere la certezza che il progetto sarà finanziato con 75 milioni di euro. La fine del 2017 ed inizio 2018 serviranno per fare la progettazione, con il recepimento di pareri e osservazioni – conclude Celia – Nel 2019 si potrà andare in procedura di gara e, mettendo in conto ricorsi al TAR e Consiglio di Stato, dopo un anno si potranno vedere i cantieri”.
L’inizio dei cantieri quindi, se tutto procederà seguendo fedelmente questo cronoprogramma, si potrà vedere tra due anni e mezzo, ad inizio del 2020.