Termovalorizzatore di Selvapiana, approvata definitivamente eliminazione dal Piano dei rifiuti

FIRENZE – Il termovalorizzatore di Selvapiana non si farà. L’impianto che era stato progetto e previsto nel Comune di Rufina è stato definitivamente eliminato dal Piano dei Rifiuti della Toscana.

Questa mattina il Consiglio regionale della Toscana ha approvato – con 22 favorevoli, 8 contrari e nessun astenuto – la cancellazione dell’impianto di Selvapiana dalla pianificazione regionale.

Sancita questa decisione, l’ultimo atto di tanti passaggi, è stata messa la parola “fine” ad una lunga vicenda che ha diviso il territorio e la politica in Valdisieve. Una vicenda che parte da lontano e che è stata oggetto per molti anni di dibattiti, scontri, attriti, manifestazioni contrarie alla realizzazione dell’impianto, finendo per esaurirsi quando, opinioni mutate da parte della politica locale e regionale, è stato deciso di fare un passo indietro.

L’impianto non si farà perché non serve più. Dopo aver individuato la sede dell’impianto, aver creato una società ad hoc (Aer Impianti) e dopo aver fatto il progetto (mai messo in pratica), sono – in mezzo alle proteste di comitati e cittadini – nate perplessità a causa del progressivo miglioramento della raccolta differenziata – e quindi una minore quantità di rifiuti da bruciare – portando a valutare l’impianto non più redditivo e quindi non economicamente sostenibile.

Il Partito Democratico e la politica locale – che con convinzione all’epoca volle l’impianto – visti i recenti mutamenti decisero di contrastare questo stesso progetto e, inserendolo come punto programmatico in vista delle elezioni amministrative di maggio 2014 – chiesero alla Regione – che intanto aveva preso dalla Provincia le deleghe sui rifiuti – di bloccare tutto ed eliminare l’impianto di Selvapiana dal piano regionale.

Oggi – dopo la protesta dei Sindaci locali nel febbraio 2014, l’intesa tra Comuni e Regione nel 2015, la conferma dell’inutilità dell’impianto da parte di ATO Toscana Centro nel febbraio 2016, la decisione della giunta regionale ad eliminare l’impianto dal Piano dei rifiuti nel novembre 2016 e il primo passaggio in Consiglio regionale a marzo 2017 – arriva l’ultimo atto, sempre dal Consiglio Regionale, che chiude questo enorme dossier.

Decisione non indolore per le tasche dei cittadini. I costi sostenuti da Aer Impianti per la progettazione dell’impianto mai fatto (circa 3 milioni di euro) saranno ripagati dai cittadini, attraverso la TARI (Tassa sui rifiuti). Un contributo che non arriverà solo dai cittadini della Valdisieve ma da tutti i 68 Comuni dell’ATO Toscana Centro (Comuni compresi nelle province di Firenze, Prato e Pistoia). Su un territorio di circa 1,5 milioni di residenti ogni cittadino quindi si troverà, in una prossima bolletta della TARI, tra i 2 e 4 euro in più.

I commenti e le reazioni politiche. I Sindaci locali esprimono soddisfazione per l’esito di tutta la vicenda perché, come riporta una dichiarazione congiunta dei primi cittadini di Pelago, Dicomano, Figline e Incisa, Londa, Pontassieve, Reggello, Rignano, Rufina e San Godenzo, “è stata data una risposta politica importante alle nostre comunità, togliendo ogni dubbio sull’impegno che avevamo preso con i cittadini”. Altra reazione arriva da Serena Spinelli, consigliera regionale di Mdp, che sottolinea il ruolo centrale svolto dai sindaci che, secondo quanto detto dalla consigliera, “in questi anni hanno investito su modelli innovativi di smaltimento dei rifiuti, promuovendo circolarità e riuso, e segnando un salto di qualità notevole“.

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