7 scultori per 7 comuni: Simone Azzurrini e il “Nuovo luogo per Rignano sull’Arno”

PONTASSIEVE – Nel gruppo di giovani scultori che lavorano al progetto ‘7 scultori per 7 comuni’ lui si definisce il più anziano, anche se preferiamo dire con più esperienza. Simone Azzurrini ha qualche anno in più degli altri colleghi che lo hanno affiancato in questo ultimo mese di lavori nel cantiere di scultura a Casa Rossa a Pontassieve. La sua opera andrà a Rignano sull’Arno e il suo senso sta tutto nei materiali: la pietra e il ferro che la avvolge. L’opera si chiama appunto “Nuovo luogo per Rignano sull’Arno. Origine della materia, transizione materica 2011”

Nato nel 1970 a Firenze, vive e lavora a Vaglia. Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Firenze e il Liceo Artistico Statale Alberti ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Carrara dove ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Dal 2007 è docente di ruolo di Discipline Plastiche presso l’Istituto Statale d’Arte e il Liceo Artistico Statale di Montemurlo (Prato).  Le esperienze professionali spaziano dai laboratori di oreficeria, argenteria, formatura e modellistica. Quelle didattiche dai laboratori con i bambini, all’Accademia privata, alla scuola di 1° e 2° grado. La sua ricerca ha approfondito la sperimentazione di diversi materiali attraverso la scultura e progressivamente come Ambientazioni e Installazioni (site specific). La geometria e la simbologia delle forme archetipe e le forme organiche sono il veicolo ermetico del linguaggio espressivo.

Dove andrà la tua opera?
“Quest’opera andrà a Rignano sull’Arno e il bozzetto che ho fatto è stato progettato per la Piazza del Comune, ma se non sarà collocata in quel sito, sarà comunque destinata nel paese. In ogni caso il bozzetto nasce per quella piazza e dovrò aspettare la decisione della giunta comunale”.

Cosa rappresenta?
“Non rappresenta niente di oggetivamente visibile ma simboleggia. Il Simbolo significa mettere insieme le due parti opposte di un oggetto, esso evoca una relazione tra oggetto concreto – geometria pura, pietra e ferro in questo caso – e un’immagine mentale, ovvero il suo significato ermetico e recondito al di là dell’imitazione. Il tema è quello dell’Identità in Mutamento legato all’unità d’Italia. La pietra rimanda all’identità, a un concetto forte e di possanza, ma sulla parte superiore, la forma, in rotazione ascensionale, si schiude, si apre. Il ferro invece rimanda al mutamento, a un concetto di cambiamento. Quindi pietra e ferro sono in simultanea evoluzione. Questo è inevitabile nel XXI secolo, periodo storico della globalizzazione, caratterizzato dal confluire di culture di popoli diversi, dove l’identità di una nazione muta e si evolve attraverso le diversità. Il simbolo di quest’opera è insito nei materiali. I ferri poi saranno colorati come gli stati simbolici della materia: nero, bianco e rosso: evoluzione in una dimensione superiore”.

E’ il primo cantiere per un’amministrazione pubblica?
“Questo è il nono simposio e ogni volta ho sempre lavorato per le amministrazioni pubbliche. L’aspetto affascinante dei simposi è che si vivono esperienze insieme, cresciamo e ci arricchiamo spiritualmente. Con alcuni degli scultori ho studiato e lavorato insieme, gli altri invece li ho conosciuti adesso. Vorrei sottolineare che ho fatto tutto il percorso scolastico: Istituto d’arte, Liceo artistico e l’Accademia di belle arti, ma lavorare ad un simposio, anche solo per una settimana, è più formativo, professionalmente e umanamente, che frequentare un anno di scuola.
Lavorare la pietra e il legno, per forza di togliere materiale, rispetto all’argilla, per via di aggiungere materiale, come diceva Michelangelo, è un’esperienza di impatto, sia fisico che spirituale, ti coinvolge totalmente attraverso i sensi”.

Uno sforzo per un progetto che ti piace?
“Questa è la prima volta che faccio un progetto del genere, dove 7 scultori hanno realizzato 7 opere per altrettanti comuni. È un’esperienza molto interessante e ben fatta, ma i tempi di progettazione sono stati forse troppo stretti”.

Questo progetto ti porterà pubblicità o promozione personale?
“Spero che mi porti promozione personale. Ma tutto fa esperienza in più e dà altre possibilità per nuove esperienze. I simposi sono come una catena, quando ne fai uno se ne avviano altri grazie ai contatti che hai coltivato in questi cantieri. Ma l’aspetto che conta è l’esperienza personale, sia umana che di lavoro, inoltre è un investimento su te stesso, perchè comunque lasci un segno, una traccia tangibile del tuo passaggio e devi sempre lavorare al meglio, col massimo della passione e della resa tecnica del mestiere. Proprio perchè alla fine rimane la Scultura che parla per te, come una sorta di prolungamento delle tue emozioni e della tua spiritualità, che ti mette in contatto con l’ambiente, con le persone e con l’universo: semini qualcosa con la speranza che germogli…”.